Laurent Benaïm. Ediz. inglese, francese e tedesca

Sinossi

Monsieur Benaïm raramente fotografa semplici espressioni del desiderio o dell'atto sessuale. Ci tiene a sottolineare che sono i suoi modelli a dirigere lo spettacolo, portando le loro peculiari fantasie nel suo studio; lui si limita ad esserne testimone e a documentarle, offrendo il suo incoraggiamento creativo e il suo obiettivo anticonformista. Fotografa esclusivamente modelli amatoriali, collezionando gli esemplari sociali più vari, da colletti bianchi a sfuggenti circensi. Sono giovani e vecchi, etero, gay e transgender, dal fisico atletico, corpulento o bizzarro. Lo studio di Benaïm nel sobborgo parigino di Montreuil attira modelli volontari fin dal 1999; le prime sporadiche visite si sono trasformate in un flusso ininterrotto man mano che si spargeva la voce che tutte le ossessioni e le fantasie più strane vi sarebbero state non solo accolte, ma trasformate in arte grazie a una scrupolosa tecnica di stampa ottocentesca, usata molto di rado nel corso degli ultimi cent'anni. Dopo aver ottenuto la laurea in fotografia nel 1982, Benaïm aprì un comune studio di fotografia; tuttavia, era sempre stato un pittorialista, alla continua ricerca di espedienti per sovvertire il realismo fotografico. Nel 1991 vide una foto antica che presentava esattamente l'effetto che cercava di ottenere, e attraverso numerosi tentativi apprese il processo della stampa alla gomma bicromata. Si tratta di un procedimento noioso, puzzolente e probabilmente velenoso, ma dal 1996 Benaïm si è servito esclusivamente di questa tecnica, regalando alle sue sorprendenti fotografie erotiche l'aspetto di gigantesche cartoline francesi, tanto che si direbbero stampate nell'umido seminterrato di una casa di piacere della Belle Époque. Questa tecnica aiuta inoltre a mitigare il contenuto estremo di queste foto, che sono state esposte nelle gallerie di Parigi, Berlino, Milano, Lussemburgo, Zurigo e, giustamente, al Kinsey Institute for sexual research di Bloomington, nell'Indiana. Corredato da un'introduzione della curatrice Dian Hanson, "Laurent Benaïm" presenta 300 delle oltre mille fotografie scattate dall'autore.