Sinossi
I BUONI lottano per salvare il mondo. Le loro crociate si chiamano «progetti», il loro dio è la legalità. A guidarli c’è don Silvano. Lui è l’uomo santo con il maglione consumato e lo sguardo sofferente che predica sulla strada e nel palazzo, vicino agli ultimi e ai politici, alle rockstar, ai galeotti e ai magistrati. È nel suo tempio che approda Aza, ragazzina dei cunicoli, esile e fortissima, scampata a un passato di fogna e violenza con la forza dell’ambizione: a lei Silvano onnipotente ha concesso una lingua nuova, una casa, una carriera, persino un amore. Le ha dato la vita. Pazienza allora se il tempio è cartongesso, se la lotta è solo nei toni con cui si pronunciano parole di conciliazione: Aza dovrà tenere stretta la corda che la lega a don Silvano fino a scorticarsi le mani. Anche quando, attorno, ogni cosa comincia a precipitare. Luca Rastello ha scritto un romanzo lucidissimo e feroce, capace di mettere a fuoco ciò che è sotto i nostri occhi e che pure – per negligenza o istinto di conservazione – non vogliamo vedere. Ma non c’è retorica che possa reggere alla verità della letteratura. E a sentirci scoperti, alla fine, siamo noi: il nostro bisogno di convivere con il male fingendo di combatterlo, la necessità di accettare un mondo che ci stritola, abitandolo sotto anestesia.
- ISBN: 8861905862
- Casa Editrice: Chiarelettere
- Pagine: 224
- Data di uscita: 27-03-2014
Recensioni
Tempo fa, su un forum, avevo scritto che lo scrittore, l’autore letterario ha un vantaggio sul filosofo, il sociologo, lo scienziato: la libertà di dire quello che vuole, senza necessariamente doversi confrontare con la verità fattuale ed oggettiva. Da un “operatore della conoscenza” (chiamiamoli co Leggi tutto
Quando il bene fa male Arrabbiato, cinico, amaro e senza pietà. Con uno stile graffiante e senza fronzoli l'autore offre uno spaccato crudele dell'ecosistema di un'associazione benefica. La scelta di mischiare senza divisioni racconto, dialoghi e pensieri dei personaggi in gioco, pur non aiutando la Leggi tutto
incredibile che non conoscessi questo libro. scritto benissimo, appassionante, durissimo. sottile e politico, fino a un finale apparentemente improvviso, quasi allegorico, ma che conferisce al crudo realismo delle sezioni precedenti la giusta dose di finzione
È un buon libro. Forse non il migliore di Rastello. Le riflessioni sono molto lucide, vanno sempre a bersaglio, la scrittura è nitida, quasi chirurgica. Credo però si noti troppo la rabbia dell'autore, la sua volontà di far emergere la tesi sul terzo settore - condivisibile o meno -lo piega e gli to Leggi tutto
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