Sinossi
Lettore accanito e onnivoro, Manganelli comincia assai presto a scrivere di libri, nel 1946, e nel giro di qualche anno la recensione si trasforma nelle sue mani in un vero e proprio genere letterario che esige uno scrittore, capace non tanto di giudizio - compito «da professore o da irto pedagogo» - quanto di un «gesto critico, esatto, lucido, veloce e non precipitoso, felicemente prensile». I presupposti di tale nuovo genere li ritroveremo tutti in questa raccolta, dove Manganelli rivela una capacità di aprire i suoi pezzi con un 'presentimento di racconto' («Se sono in preda ad un rissoso malumore, tre pagine di Singer mi "stigrano", come si dice in certi dialetti emiliani»); di cogliere le peculiarità di un autore come si infilza una farfalla in una bacheca (L'Iguana è un libro che «sembra non avere autore, ma solo essere un perfetto "apporto", come dicono gli spiritisti»); di dare sfogo a una «concupiscenza libraria» che lo trascina da Omero a Chaucer, all'amato Seicento, a Vincenzo Monti, Keats, Ivy Compton-Burnett sino a Oliver Sacks e Anna Maria Ortese; di brandire irresistibilmente ironia e sarcasmo («Stretto nella teca dei suoi calzoni accanitamente abbottonati, il ritroso Cassola ha della letteratura un'idea che fa apparire "La famiglia cristiana" l'organo dell'Ente per lo Scambio delle Mogli»); di officiare fastose cerimonie stilistiche e verbali; ma soprattutto di farci intravedere, dietro lo «spazio di indifferenza emotiva» che pone fra sé e ciò che scrive, quella passione della letteratura che «produce matrimoni, fughe a due, notti insonni, poesie, serenate, omicidi, ma in nessun caso cose ragionevoli e sensate».
- ISBN: 8845934586
- Casa Editrice: Adelphi
- Pagine: 454
- Data di uscita: 12-03-2020
Recensioni
"Non v'è nulla di più futile della recensione; gesto miserabile, irresponsabile, ritaglio di chiacchiera, gomitolo di inutili aggettivi, di frivoli avverbi, di risibili sentenze. Ma appunto questa fatuità insolente può fare della recensione un "genere" letterario più infimo che minore, una ciancia d Leggi tutto
Ho letto questo libro avidamente più che con concupiscenza... a proposito di libri che non conosco o che ho ritrovato sotto una lente o forse una luce e un’intelligenza diversa. A parte la lingua, intendo l’italiano ricco sapiente ed esatto di Manganelli, mi pare ci sia la proibizione a recensire e Leggi tutto
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ISTRUZIONI PER LEGGERE QUESTO LIBRO: Innanzitutto questo libro non è un libro per tutti: Manganelli non è solo un critico, è un letterato finissimo, e le sue recensioni-analisi-svagaiature divagano con eleganza portando il pensiero là dove mai sarebbe andato. A questo si somma il fatto che i libri ana Leggi tutto
Ma che bello! Manganelli è insuperabile, si sa. Quando scrive di libri è sempre sorprendente, ironico, sempre fuori dai denti. Un libro da tenere in evidenza e ogni tanto leggerne un frammento.
La prima impressione è: confusione. Anche se tutte le sezioni e tutti i capitoli sono elencati all'inizio, non si capisce secondo quale criterio Manganelli procede. Infatti procede secondo un buon numero di criteri... Perciò pensavo di dargli solo 4 punti. Ma è Manganelli! Con un lessico così vasto Leggi tutto
Sfrenata e goduriosa raccolta di recensioni scritte da un "lettore accanito, lievemente maniacale". Perché l'amore per i libri "è una passione, è una mania, è una frenesia, è una dolcezza, è uno strazio." In mano a Manganelli la recensione diventa un genere letterario molto personale che divaga, sfu Leggi tutto
Citazioni
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