

Sinossi
Il critico serio - sostiene l'autore di "Un'Odissea" - non si limita a imporre il suo «mi piace» o «non mi piace», ma dà al lettore gli strumenti per farsi una sua idea. Dalla lirica di Saffo ai film di Pedro Almodóvar, dalla persistenza del mito del "Titanic" nella cultura contemporanea alla serie televisiva "Mad Men", Daniel Mendelsohn ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci, e riesce a trovare un significato profondo e sorprendente laddove forse non avevamo mai pensato di cercarlo. «Sorrido sempre quando qualcuno intervistandomi mi chiede se le recensioni siano un modo per sbarcare il lunario (a differenza dei libri, che sarebbero, si sottintende, la "cosa vera"). Per me le recensioni sono il pezzo forte». Così si legge nel "Manifesto di un critico", un saggio che è una vera, illuminante dichiarazione di poetica. Il critico serio, sostiene Mendelsohn in quelle pagine, non si limita a imporre il suo «mi piace» o «non mi piace» (come malauguratamente i social media ci abituano a fare), ma dà «a te lettore gli strumenti per farti una tua idea», condividendo la sua conoscenza, esplicitando le ragioni su cui si fonda il suo giudizio, e soprattutto cercando di trarre un senso dall'opera di cui si sta parlando. Ed è esattamente ciò che questo critico serio non manca di fare negli scritti raccolti in ognuna delle tre sezioni tematiche di cui si compone "Estasi e terrore": «Miti di ieri», dedicata a testi antichi e alla vita dei loro autori, «Miti in technicolor», su film e serie televisive, e «Miti d'oggi», che accoglie temi contemporanei e di stampo autobiografico. Che si tratti del rapporto fra teatro tragico e spazio pubblico nell'antica Atene o della parabola artistica di Almodóvar dagli esordi fino a "Volver", della persistenza del mito del "Titanic" nella cultura contemporanea o di una relazione epistolare intrattenuta per un decennio con la scrittrice Mary Renault, o di qualunque altro tema, Mendelsohn ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci, e riesce a trovare un significato profondo e sorprendente laddove forse non avevamo mai pensato di cercarlo. E allora questi scritti, che si potrebbero anche leggere come frammenti di un'eclettica e proteiforme autobiografia intellettuale, si impongono soprattutto come luminosi esempi di quello che andrebbe considerato un genere letterario a sé stante: la recensione seria, ovvero quella scritta da chi, ogni volta che entra in un cinema o in un teatro, ogni volta che apre un libro o ascolta un brano musicale, sente che «c'è in gioco qualcosa di straordinariamente importante».
- ISBN: 8806231510
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 408
- Data di uscita: 28-05-2024
Recensioni
Originally published over at my blog, The Grimoire Reliquary. I don’t remember how I came across Ecstasy and Terror but I knew when I read its blurb that I would love it. Having read every one of the essays in this collection, I’ve found myself not only loving it but hungry for more of Mendelsohn’s w Leggi tutto
Daniel Mendelsohn is a writer and critic whose essays in this latest collection have appeared mostly in The New York Review of Books, where he is an editor, and in The New Yorker. Or else they first served as Introductions to translations, as the essays on Aristophanes or the "Introduction" to his o Leggi tutto
A long time ago in a galaxy so far away its light is yet to reach Earth, I briefly dated a woman who loved opera. I have little interest in the genre but when I listened to her describe her favorites, I wanted to see them and feel what she felt. I feel the same regarding Daniel Mendelsohn, who has b Leggi tutto
Na het grootscheepse Een Odyssee gidst Mendelsohn ons als essayist op vijftien korte queesten naar uiteenlopende vakgebieden: van robots tot de Titanic. De Amerikaan excelleert wanneer hij via de dichteres Sappho dicht bij zijn beminde Oude Grieken blijft en als hij de jeugdige ontdekking van zijn Leggi tutto
Daniel Mendelsohn is a name that whenever and wherever it appears, I will read what he has written. I know I will get a thoughtful, educated, serious examination of whatever topic, book, film, TV show, whatever it is. I will learn something new, be shown something in a new light, and will seek out n Leggi tutto
This is an uneven collection, but it is united by one fact--that Mendelsohn is a reactionary critic. The first section, "Ancients," is smart, and relatively well-done, in that Mendelsohn offers us glimpses of his own training in Classics, and uses that to navigate the works he is discussing. There i Leggi tutto
I don’t know if I’ve read a book of essays before, but this collection, each of which appeared first in The New Yorker or The New York Review of Books (two of my favorite publications), hit a lot of my sweet spots. Fellow Classics majors may have detected my over-long sentence as evidence that I rea Leggi tutto
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