Sinossi
Non sappiamo perché e come l'Homo sapiens abbia sviluppato la capacità di costruire storie. Possiamo però ipotizzare come presumibilmente siano andate le cose. Cioè come un ominide abbia sviluppato la facoltà di narrare storie e come queste lo abbiano avvantaggiato tra tutte le specie. Si tratta dunque di studiare la narrazione, la fiction e la letteratura nel contesto della teoria dell'evoluzione e delle scienze cognitive, prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell'archeologia cognitiva che mettono in relazione la produzione di utensili e lo sviluppo di capacità narrative. Si comprende così che la narrazione ha un ruolo decisivo nella costituzione del Sé e delle sue protesi esterne, come da tempo sostengono i teorici della mente estesa e della cognizione incarnata. Questo studio si inserisce nel quadro più ampio di una teoria biopoetica della narrazione e di un'antropologia filosofica che non trascura il bios rispetto allo spirito. Per questo, categorie fondamentali come la compensazione e l'esonero possono essere rilette in chiave evoluzionistica e fornire alcune spiegazioni del comportamento narrativo dell'Homo sapiens: il riequilibrio dei suoi deficit funzionali ed esistenziali e il contenimento dell'ansia.
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- Pagine: 427
- Data di uscita: 16-03-2017
Recensioni
Un viaggio meraviglioso all'interno del legame indissolubile tra scienza ed arte e, più nello specifico, tra biologia e letteratura. Attraverso un linguaggio che, per quanto tecnico, risulta scorrevole, l'autore passa in rassegna varie teorie (che originano dalle neuroscienze, dalla psicologia e dall Leggi tutto
Non nego che è stata una lettura difficoltosa, nonostante le premesse dell'introduzione, ma l'argomento è molto interessante e la quantità di teorie che l'autore mette in campo è impressionante. Da leggere con calma.
Citazioni
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