Sinossi
"Ho sempre pensato che a Milano sto bene, che è un posto da combattenti, da apolidi, una legione straniera. Che non saprei dove altro vivere. Ho fatto tutto qui: università, figli, matrimonio, lavoro. Milano mi somiglia. Parla poco, non ha tempo, sembra che non si affezioni a nessuno, ma non è così. Milano è come me, va di fretta e cerca di fare tutto meglio che può, nonostante se stessa." Mila è stata una bambina amata e luminosa, una ragazza solitaria: oggi è la moglie di Paolo e la madre di Maddi e dei gemelli, una donna che ha perso il filo del suo destino. Un giorno cede a un impulso segreto, e si ritrova in ospedale. Qui incontra Annamaria, un'insegnante laica che, come le suore, ha fatto voto di povertà, castità e obbedienza. Tramite lei Mila torna in contatto con una figura straordinaria della sua infanzia, santa Rita, la santa degli impossibili, che ha attraversato i secoli con la forza della sua testimonianza: quella di una donna che - a nome di tutte le donne - riuscì a volare oltre ogni ostacolo grazie alla potenza magica di una passione inestinguibile. Attraverso un racconto asciutto e raccolto, Daria Bignardi dà vita a un personaggio inquieto, pieno di contraddizioni, segnato da un bisogno di trascendenza inespresso eppure capace di cogliere l'amore del mondo che silenziosamente ci può salvare.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 109
- Data di uscita: 19-07-2016
Recensioni
libriccino che si legge in un'oretta: snello snello. Belle alcune descrizioni e niente più: sconclusionato.
WTF? La scrittura della Bignardi è sempre piacevole, leggera, attuale. Ma questo libro? Non ne capisco il senso. Storia raccontata a metà, finale inesistente... Boh... Per me è no.
Anche carina l'idea alla base di questo libro... ma chiamarlo romanzo? No, per niente. Più che a un romanzo completo assomiglia agli appunti per crearne uno. Paragrafi brevi, scarni, con salti temporali assurdi e una fine... beh, chiamarla fine è un eufemisfo. La Bignardi questa volta non ha fatto ce Leggi tutto
Libro a più voci, la trama non è del tutto scontata, scivola nella "introspettività" della protagonista e dei parenti intorno a lei, ne scaturisce una visione delle cose molto soggettiva raccontata non solo da colei che è al centro della storia ma anche dagli altri personaggi. Mi ha preso emotivament Leggi tutto
Per alcuni versi banale e pieno di cliché, rimane tutto molto in superficie sia i protagonisti sia le loro storie ed è un peccato perché la Bignardi sa cogliere e descrivere certe sensazioni in maniera garbata e sottile. Mi sarebbe piaciuto leggerne di più. Il romanzo è breve e si legge comodamente Leggi tutto
Anche la Bignardi ha ceduto e ha pubblicato un libro senza capo né coda esclusivamente a fini commerciali. Il titolo è solo un'esca ed è un vero peccato perché avrebbe potuto scrivere una storia diversa e interessante.
Prima di tutto esiterei a definire questo libro un 'romanzo'. E' una storia lunga 100 paginette. E non mi ha entusiasmato in nessun modo. Onestamente non ho proprio capito dove andasse a parare la scrittrice. Cosa ci stava raccontando? Non saprei dirlo.
La Bignardi mi piace molto, per lo stile di scrittura semplice, efficace. Mi piace che parli di famiglia, di legami ma temo sempre che non arrivi fino in fondo. Ho l'impressione che scriva perché ne ha bisogno, che scriva per se stessa senza però condividere col lettore quello che prova. Dispiace pe Leggi tutto
Daria Bignardi, Ops I did it again, ho letto un altro romanzo di una delle autrici che si sta rivelando la mia preferita negli ultimi due anni. Semplicemente adoro il modo in cui scrive, la profondità dei personaggi, le storie sempre controverse di cui coglie ogni sfumatura dell'umanità. E insomma, Leggi tutto
Citazioni
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