Sinossi
Per lungo tempo siamo stati costretti a sospettare che i progetti, i disegni, gli oggetti, le fotografie, le riviste di Ettore Sottsass, oltre a stupire e a innovare, raccontassero una storia. Poi, alla fine della sua lunga vita, Sottsass quella storia ha cominciato a scriverla - partendo da molto lontano. E così, in queste schegge di un'autobiografia pensata come testamento, Sottsass manovra una scatola ottica di cui lui solo sembra conoscere il funzionamento, e la usa per proporre al lettore, in un ordine solo apparentemente capriccioso, le immagini della sua infanzia e della sua giovinezza. La materia di cui il racconto è fatto - i primi anni in Austria, l'arrivo a Torino, le retrovie e il fronte di una guerra a metà orrenda e a metà farsesca, e la Milano del dopoguerra, e l'America, e la nascita del design contemporaneo - basterebbero a giustificarlo. Ma a colpire, e subito a incantare, è il fuori campo con cui Sottsass accompagna ogni rievocazione: una voce ironica, beffarda, sorniona, che sembra sempre condurre a una conclusione già scritta, ma all'ultimo momento scarta verso il paradosso - riuscendo, ogni volta, a sorprendere. Chi tiene fra le mani questo libro, dice Sottsass in una sua breve introduzione al testo, tiene fra le mani (forse) un uomo nudo. La parentesi - e non potrebbe essere altrimenti - autorizza dunque un dubbio: per scioglierlo, non resta che cominciare a leggere.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 300
- Data di uscita: 16-06-2010
Recensioni
Che vita incredibile… Le ultime sessanta pagine (il “Libro illeggibile”) perdono un po’ in intensità. Ma l’ultimo, struggente, paragrafo recupera tutto in extremis e lascia a bocca aperta: “…il problema permanente è costruirsi nuove perfezioni di cui poi continuare ad avere, per sempre, nostalgia.” Leggi tutto
"Io sono amico della gente incerta, perplessa, modesta che cerca di capire e che è sempre nello stato di uno che non ha capito. Sono molto amico della gente che ha paura."
“C’è sempre una perfezione che viene perduta. C’è sempre un incantesimo che non si trova più... Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare di inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare - vog Leggi tutto
Innamorata
Che scrigno di poesie…
une écriture sublime, le monologue honnête d’un homme qui aimait les belles choses, la belle vie, les femmes et les plaisirs quotidiens. Une pépite!
“C’è sempre una perfezione che viene perduta. C’è sempre un incantesimo che non si trova più”
Interesting and ironic book. It tells everything about the designer's personality. I don't like the way he talks about women in general and the subtle bragging that comes across the pages. But I guess that's because it is an autobiography..
Citazioni
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