Sinossi
Leggere l'esordio di un classico è come assistere a un fenomeno naturale. In fondo, scrisse Calvino per tutti, il primo libro è il solo che conta, e forse bisognerebbe scrivere quello e basta. "Sei stato felice, Giovanni" è il grande strappo che Arpino diede alla sua vita. Aveva ventitré anni e alloggiava in una pensioncina di Genova, lurida e malfamata. Ci mise venti giorni. Venti giorni per inventare una voce. E un paesaggio. Per dire addio agli amici, alla giovinezza, agli amori impossibili, alle tante allegrie e disperazioni di ogni età precaria. Per gettarsi alle spalle gli Hemingway e gli Steinbeck, Vittorini e Pavese, il cinema francese e il lungo intervallo della guerra. Il primo libro di Arpino è un libro di congedi. Una storia da ultima sbronza, in attesa dell'età adulta e del porco avvenire. L'avventura di chi portava la solitudine come un berretto e si sentiva un proiettile disperso, un reduce, anche se non ricordava più da cosa. Il suo protagonista sa che deve muoversi, cercare un lavoro. Ma intanto si ubriaca, litiga, si innamora, contrae debiti e sfortune. È pigro, crudele e prodigo. Non può che abitare un porto, averne l'odore, appartenere a un'umanità di marinai, di prostitute, di vagabondi. Un porto che si chiama Genova, con quell'aria svelta e sottile di mare, ma che potrebbe essere Buenos Aires o qualsiasi altro posto. "Sei stato felice, Giovanni" è un libro che parla con parole vere, prepotenti e insostituibili.
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- Pagine: 266
- Data di uscita: 29-03-2018
Recensioni
Sapevo che tutti si va via, è l'unica cosa seria che si riesca a fare, andarsene e poi tornare con qualche cosa che è successo e poi ancora morire, un altro andarsene, bene, sapevo tutte queste cose molto chiare anche se mosse nel vino, e non mi importava niente di Mario. M'importava che cosa sarebb Leggi tutto
Prima di tutto per lo stile, sorprendente, ma anche per la "visionarietà". "Una cosa sola può accomunare le erranti e diverse creature che scrivono: la fede in ciò che fanno. Altrimenti ogni pagina - e non importa che sembri bella o sembri brutta - è inutile. E lo scrivere inutile è la peggior forma Leggi tutto
Opera prima di un Arpino giovanissimo appena ventitré anni , incredibile . Una prosa, uno scrivere maturo e avvincente. Un raconto bohémien tra bevute, furti e lavori illegali , donne e tanto alcool ma c’è di più, c’è Genova, il mare e il cielo e l’amore ed una lunga riflessione sulla vita ancora no Leggi tutto
Credo che ci siano due importanti discorsi da fare su questo splendido "sei stato felice, Giovanni", due discorsi che mi bruciano dentro da prima ancora che arrivassi all'ultima pagina. Innanzitutto c'è una storia di vite ai margini drammaticamente cera: dopo anni di pseudo-bohemian che se la cavano Leggi tutto
3,5 ⭐
[Sul mio blog attaccatoeminuscolo: https://www.attaccatoeminuscolo.it/se... ] *** Poche cose convincono un lettore (tipo me) come un romanzo nel quale la carne cruda si scotta sotto il sole. E ogni cosa è utile a stimolarne un’altra nella memoria. Il romanzo d’esordio di Giovanni Arpino è un affastella Leggi tutto
4-/5
Opera prima scritta di getto, una settantina d'anni fa, quando l'autore, torinese allora 23enne, alloggiava in una sordida pensioncina di via Prè a Genova. Il protagonista è quindi Giovanni, ha 23 anni e si è trasferito a Genova da un'altra città. Il tema è quello di un rito di passaggio tra due età, Leggi tutto
Sei stato felice, Giovanni è il libro d’esordio di Giovanni Arpino, pubblicato nel 1952 quando aveva solo 23 anni e ripubblicato di recente dalla Minimum Fax. La storia, fatta di tante micro storie e di aneddoti inizia con una futile rissa che spinge Giovanni, il protagonista, a rintanarsi impaurito Leggi tutto
No, ho fatto molta fatica a finirlo. Mi sono annoiata molto. Detto questo riconosco l’originalità e del contenuto e della forma. Mi ha ricordato “vicolo cannery” di Faulkner senza il tono scanzonato. Ma non mi è piaciuto il tema. Questa sorta di eterno sbandamento senza riscatto. È poca roba riscatt Leggi tutto
Citazioni
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