Sinossi
Non ingombrare, non essere ingombranti: è l'unica prospettiva che si possa contare fra quelle positive, efficaci, forse anche moralmente e politicamente buone. Gabriele Romagnoli ha avuto modo di pensarci in Corea, mentre era virtualmente morto, chiuso in una cassa di legno, per un bizzarro rito-esperimento. Nel silenzio claustrofobico di quella bara, con addosso solo una vestaglia senza tasche (perché, come si dice a Napoli, "l'ultimo vestito è senza tasche"), arrivano le storie, le riflessioni, i pensieri ossessivi che hanno a che fare con la moderazione. Il bagaglio a mano, per esempio. Un bagaglio che chiede l'indispensabile, e dunque, chiedendo di scegliere, mette in moto una critica del possibile. Un bagaglio che impone di selezionare un vestito multiuso, un accessorio funzionale, persino un colore non invadente. Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel "perdere" una forma di ricchezza, che sollecita l'affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del "senza". Anche di fronte alle più torve minacce del mondo, la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della "pesantezza" del corpo, e da ciò che a essa si accompagna, diventa un'ipotesi di salvezza. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele Romagnoli centra uno dei temi decisivi della società contemporanea e della sopravvivenza globale e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 87
- Data di uscita: 03-09-2015
Recensioni
È interessante lo spunto iniziale: in Corea si organizzano funerali fittizi per persone a debito di voglia di vita. Da questo momento parte la riflessione del protagonista sulla propria vita e sulla vita in generale. Avete voglia di subire sessanta pagine di morale e della più banale? Siete serviti. Leggi tutto
Puntuación: ⭐⭐⭐ (3/5) "En la vida pasarás 23 años durmiendo, 20 años trabajando, 6 años comiendo, 5 años esperando, 4 años pensando, 228 días lavándote la cara y los dientes y tendrás 46 horas de felicidad". Un canto a perder el miedo a perder y a viajar ligeros de equipaje. A buscar más formas de añ Leggi tutto
A metà libro ero propensa per quattro stelle e forse anche un briciolo in più, poi la seconda parte non ha seguito le aspettative. Mi ha entusiasmato l'idea di non vivere di ricordi e di passato, di riuscire a liberarci di pesi e di oggetti, di viaggiare la vita con il bagaglio a mano, ma a mio pare Leggi tutto
Even if it's a short book, I took my time with it, since it's been quite a while I read a travelogue. As for my personal opinion, I've found the title interesting, for the fact that it revolves around modern times and what it means for different cultures around the world, as well as getting to know
Breve e scorrevole. Scritto “all’americana”. È un testo fatto di tante piccole storielle (diciamo pensieri brevi) che tengono alta l’attenzione. L’autore non approfondisce mai troppo, e non credo lo voglia fare. Libro ideale per chi si vuole lasciare intrigare dalla filosofia del less is more. Leggi tutto
Bella idea, una lunga riflessione sulla vita e le sue insensatezze. Un po' pretenzioso, perché giornalisti o no, si possono esprimere concetti interessanti e musicali anche senza paroloni ricercati.
Questo di Gabriele Romagnoli è un manuale per sopravvivere a se stessi, alla smania del possesso che abbiamo, alla necessità di accumulare ricordi e oggetti pensando che servano a darci un'identità nel mondo. Come sempre la scrittura di Romagnoli è fluida e accattivante, priva di fronzoli, essenziale Leggi tutto
Es un libro cortito que te lees en una tarde pero que te replantea toda tu vida. ¿Por que nos empeñamos en ~poseer~ tantas cosas si luego nos vamos sin nada? ¿Por que no nos dedicamos a vivir la vida y aprovecharla al máximo? Libro bastante top la verdad.
Citazioni
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