Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura
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Sinossi
In questi anni in cui muri, piccole patrie e nostalgie nazionaliste attirano sempre più sostenitori, il sogno di una convivenza interculturale sembra minacciato. Eppure, è difficile immaginare culture felicemente autosufficienti. Ma perché? È davvero impossibile restare chiusi nelle culture in cui ci formiamo? Può sembrare una domanda scontata, ma la risposta non lo è affatto. Anzi: secondo Adriano Favole, questo è un vero e proprio giallo antropologico. Da ben prima dell'invenzione di internet, infatti, nessuna cultura, nemmeno la più isolata, è mai stata impermeabile alla diversità e agli scambi, come dimostra per esempio la storia dell'Oceania, un continente che è in realtà un "mare di isole" unite, e non separate, dall'acqua. Oggi, nell'era dell'iperconnessione globale, è evidente che l'esaltazione della propria identità si trasforma sempre e per tutti in una gabbia, ma d'altra parte anche una generica invocazione alla tolleranza e al rispetto per l'altro non è priva di conseguenze: la paura di offendere e di sembrare razzisti può condurci a una nuova, più sottile apartheid, a una specie di educata indifferenza. Come antidoto, Favole ci invita a percorrere insieme a lui un viaggio sulle tracce di chi ha fatto della fuga dalla propria cultura una scelta, un'arte o uno strumento di conoscenza: esploratori, eremiti, sciamani, emigranti, naturalisti, rugbisti polinesiani, antropologi e geniali pensatori come Jonathan Swift. Le loro storie ci insegnano che le Vie di fuga non sempre conducono in paesi lontani: il teatro, la festa, il gioco, il rito, la satira, sono modi creativi di mettere in discussione l'ordinaria percezione della realtà e le abitudini che governano le nostre vite, necessari per ampliare il nostro campo visivo, senza per questo rinunciare al nostro orizzonte. Perché se le fughe si risolvono spesso con un ritorno a casa, si può tornare ad abitare la propria cultura con una diversa consapevolezza.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 140
- Data di uscita: 22-05-2018
Recensioni
Sono tante le “cose” che si imparano dagli antropologi; il loro sguardo è per definizione “spaesante” e spiazzante. Una riflessione sul concetto di “cultura” che finisce con la proposta di una ridefinizione di quello di natura, partendo tra l’altro da una attualissima preoccupazione verso ogni appro Leggi tutto
Si tratta sicuramente di un libro molto utile per chi, essendo alle prime armi, decide di avventurarsi nel mondo dell'antropologia culturale.
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