Nel libro “Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta” Angioni spiega perché non ha passato un solo giorno senza percorrere qualche chilometro in sella…

Martin Angioni, top Manager (ex numero uno di Amazon Italia, tra le altre cose) oggi è un libero pensatore e un viaggiatore curioso. Angioni è figlio di una medaglia d’oro olimpica di equitazione, e ha mantenuto il legame familiare con la sella… ma sulle due ruote. Ciclista appassionato, membro della ASD CassinisCycling Team, arriva ora in libreria per Utet con Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta, in cui racconta la sua vita in bicicletta e spiega perché non ha passato un solo giorno senza percorrere qualche chilometro in sella.

Sì, perché per Martin Angioni la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto: come spiega l’autore nella premessa, infatti, “la bicicletta che è stata la presenza costante di una vita, da un certo punto in avanti si è trasformata in una ‘macchina ermeneutica’, in un formidabile strumento di conoscenza e interpretazione. O meglio, lo era sempre stata, ma non me ne ero mai veramente accorto, avendola avuta come compagna sin dalla giovane età. Avevo goduto dei suoi frutti da bambino, senza mai domandarmi da dove venissero. Averla ritrovata dopo tanti anni, e con lei l’esperienza consapevole della pratica sportiva e agonistica, la volontà di raggiungere progressivamente traguardi sempre più importanti a dispetto dell’età, hanno fatto sì che la bicicletta sia diventata un toccasana, una bacchetta magica, la sfida per eccellenza nel viaggio che già di per sé è la vita: un viaggio all’interno del viaggio, alla scoperta di esperienze mai fatte, di idee mai pensate, che non si trovano in alcun libro e possono solo essere empiriche e personali…”.

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