Dall’Iran al Canada, dalla Georgia caucasica a quella statunitense, il concorso per la realizzazione di una Little Free Library (diffuse anche in Italia, e perfette per il bookcrossing) ha visto una grande partecipazione, e tanta creatività…

L’autunno scorso la casa editrice indipendente di San Francisco Chronicle Books ha indetto un concorso in collaborazione con l’American Institute of Architects, aperto agli architetti di tutto il mondo: progettare ciascuno la propria Little Free Library ideale.

Le condizioni per la partecipazione erano poche e semplici: la casetta per i libri doveva poter resistere alle intemperie e proteggere il contenuto, doveva prendere in considerazione sia la statura di una persona adulta sia quella di un bambino ed essere accessibile anche di notte per soddisfare le esigenze della comunità. Tutti gli altri dettagli erano lasciati alla creatività del partecipante. 

La competizione ha avuto un successo molto ampio, come si legge sul Giornale della libreriavi hanno partecipato architetti e designer da quaranta paesi del mondo, ognuno con una propossta originale, per un totale di più di 300 progetti, accomunati dalla volontà di dare risalto alla funzione sociale del libro. Il primo premio è stato recentemente assegnato a Owlie di Bartosz Bochynski, dello studio FUTUMATA di Londra.

Il successo dell’iniziativa è dovuto anche all’ampliarsi del fenomeno delle Little Free Library, nate negli Stati Uniti e poi diffuse in tutto il mondo, anche in Italia, come vi abbiamo già raccontato.

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