È morto Lorenzo Amurri, produttore musicale e scrittore, che con “Apnea” è stato candidato al premio Strega nel 2013. La sua vita era cambiata nel 1997, in seguito a un incidente sugli sci…

Lorenzo Amurri, produttore musicale e scrittore, che con Apnea (Fandango), libro davvero emozionante, è stato candidato al premio Strega nel 2013, è venuto a mancare oggi.

Figlio d’arte, suo padre era lo scrittore e paroliere Antonio Amurri e il fratello quel Franco Amurri, regista, che ha avuto una figlia con Susan Sarandon.

Corrado Guzzanti, che era stato fidanzato con la sorella di Amurri, si è ispirato a lui per il personaggio dello studente Lorenzo.

La sua vita era cambiata nel 1997, in seguito a un incidente sugli sci che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle a soli 26 anni. E da cui è nato il suo libro, di cui ha detto a Vanity Fair: “L’ho voluto scrivere per un sacco di motivi. Intanto che le persone ‘normali’ non sanno bene quello che c’è dietro una persona in carrozzina. Per esempio, che la carrozzina è già un premio. Per arrivarci ci vuole fatica, lavoro e non è detto che ce la fai. Il giorno in cui ti ci siedi, suona assurdo, ma hai vinto. Io, poi, ero messo particolarmente male: in Italia non avevano idea di come curarmi”.

lorenzo amurri

Poi arriva il consiglio che cambia tutto: Christopher Reeve, il divo di Superman, rimasto anche lui sulla sedia a rotelle, gli dice di andare in una clinica a Zurigo dove poter essere curato al meglio. Al suo fianco, sempre la fidanzata. Attraverso un percorso difficile, che “ti cambia la vita”.

Amurri, proprio in occasione della candidatura di Apnea allo Strega era stato ospite de Le invasioni Barbariche, il talk show di Daria Bignardi trasmesso da La7.

In seguito, ha pubblicato Perché non lo portate a Lourdes (Fandango), in cui racconta il suo viaggio verso il santuario, intrapreso proprio dopo che una signora, durante una cena a cui era stato invitato proprio in seguito alla candidatura allo Strega, aveva posto la domanda.

Un viaggio in cui ha messo in dubbio le sue certezze, come ha raccontato a Repubblica: “Io non sono un uomo di fede, sono partito pronto anche a un crollo totale delle mie certezze, pronto anche a credere”. Ma che si era rivelato più un reportage sulle persone incontrate durante il viaggio.

 

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