Håkan Nesser – Guanda – 295 pagine – ISBN:8882464644

Provengono dalla Svezia alcune delle novità più interessanti degli ultimi anni in materia di thriller. Henning Mankell e Håkan Nesser godono ormai di una certa popolarità anche in Italia, e possono essere considerati a buon diritto fra i punti di riferimento più autorevoli del romanzo poliziesco europeo. Ad Håkan Nesser si deve la creazione del commissario Van Veeteren, protagonista di una decina di romanzi di successo. Intransigente, burbero, scontroso, Van Veeteren sa comunque farsi amare. I lati più spigolosi del suo carattere sono infatti controbilanciati da una profonda umanità e da un forte senso di giustizia. I colleghi poliziotti sopportano con indulgenza i frequenti sbalzi d’umore del commissario, perché ne conoscono e apprezzano le doti investigative. L’uomo che visse un giorno è il terzo romanzo della serie. Il titolo allude alla tragica vicenda di un uomo che, all’alba di una nuova vita, viene freddato da sconosciuti. La vittima si chiama Leopold Verhaven. Alle sue spalle ha un brillante passato di atleta, ma anche due gravi macchie: il coinvolgimento diretto in uno scandalo legato al doping e, soprattutto, una condanna penale per un duplice omicidio di cui si è sempre professato innocente. Scontata la pena, in una soleggiata mattina di agosto, Verhaven recupera la libertà. Ma soltanto per poche ore: qualcuno ha atteso con impazienza quel giorno per portare a compimento un piano diabolico. Malgrado gravi problemi di salute, il commissario Van Veeteren si getta anima e corpo nell’indagine, che ruoterà in larga misura attorno alla contraddittoria figura di Verhaven dapprima carnefice e poi vittima. Il romanzo è costruito su continui flashback, che offrono suggestive istantanee del misterioso passato dell’ex atleta. L’espediente narrativo permette al lettore di assistere in presa diretta a eventi determinanti per la comprensione dell’intero dramma, e di apprendere i retroscena degli omicidi imputati a Verhaven. La narrazione di Nesser è rigorosa proprio come il modo di procedere del commissario, che unisce logica e intuizione, qualità deduttive di prim’ordine e grande capacità di improvvisazione. Per fare breccia nel muro di omertà eretto dalla piccola comunità di Kaustin, dove aleggia ancora come un sudario l’ombra di Verhaven, occorreranno però anche armi insolite. E una visione del tutto soggettiva del concetto di giustizia. Un intrigante giallo classico.

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