Nell’autobiografia “Come un fulmine – Una vita al massimo” Bolt si racconta senza reticenze (e con simpatia)…

Nato e cresciuto in un remoto villaggio della Giamaica, Usain Bolt ha rivelato il suo talento sulla scena dell’atletica nel 2004, quando ha conquistato il record mondiale juniores dei 200 metri, primo ragazzo a scendere sotto i 20″. Da allora la sua ascesa è stata inarrestabile. Ha vinto sei Ori olimpici, detiene il record mondiale dei 100, dei 200 e della staffetta 4×100. È l’atleta più veloce di tutti i tempi.
Nel libro “Come un fulmine – Una vita al massimo” (Tre60), la sua prima, vera autobiografia, Bolt si racconta senza reticenze e con la simpatia che tutto il mondo gli riconosce: gli inizi non proprio convinti (gli piaceva di più il cricket), la famiglia speciale in cui è cresciuto, gli allenatori e i compagni di squadra, la particolare atmosfera giamaicana e la fame di megdaglie, i lunghi e dolorosi problemi alla schiena e il terribile incidente stradale del 2009, la popolarità e la responsabilità del successo, gli ammiratori e le ammiratrici, Kingston (e i suoi club) e Pechino e Londra…

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