“Non siamo più noi stessi”, romanzo d’esordio di Matthew Thomas, racconta la vita di Eileen, la sua fuga dalla famiglia, la ricerca di qualcosa di meglio attraverso il matrimonio con Ed, la sua lotta per il benessere. Finchè una malattia crudele si presenta a distruggere tutto…

Non siamo più noi stessi (Neri Pozza), romanzo d’esordio dello scrittore americano Matthew Thomas, racconta la storia di una donna che, tirandosi fuori dalla sua situazione d’origine, riesce a costruirsi una vita migliore, una famiglia, un figlio, un benessere faticosamente conquistato, ma vede tutto questo messo in pericolo da una crudele malattia.

Matthew Thomas

Eileen Tumulty, figlia di immigrati irlandesi del Queens, da sempre sogna un futuro migliore, lontano dalla madre alcolista e dal padre operaio.

Mike Tumulty, suo padre, ha messo solide radici in terra d’America diventando Big Mike, il re del Doherty’s Bar dalle spalle larghe e dal pugno grande quanto la testa di un neonato, il gigante irlandese attorno al quale gli avventori del Woodside si riuniscono come se andassero dal prete. La madre di Eileen fa la commessa in una pasticceria sulla Quarantaduesima, e rientra spesso tardi la sera. Una volta a casa, allunga il corpo alto e magro sul divano, con un immancabile bicchiere di scotch in una mano e una sigaretta nell’altra.

Eileen sogna così per anni quello che non ha: caminetti in cui arde un fuoco accogliente, mobili rivestiti di stoffa simile a seta, appartamenti affacciati su splendidi giardini, che custodiscono mondi e famiglie perfette, simili a quelle sbirciate un giorno davanti al grande prato di Jackson Heights.

Negli anni Sessanta, giovane donna attraente, incontra Ed Leary, e sente per la prima volta il cuore avviarsi di colpo, come un motore in un pomeriggio d’inverno. Ed Leary è ordinato e magro, con i lineamenti ben definiti, e quando sorride gli spuntano delle rughe che gli danno una solennità seducente. Eileen sposa questo scienziato dai modi gentili che indaga gli effetti degli psicofarmaci sul cervello, avviarsi sulla strada della realizzazione dei suoi sogni.

Ma non le ci vuole molto per capire che Ed rinuncia volentieri a lavori meglio remunerati, a una casa più grande, ad amicizie più stimolanti, per dedicarsi anima e corpo alla ricerca e all’insegnamento. Così, dopo la nascita del figlio Connell, Eileen decide che tocca a lei lottare per il benessere della famiglia. Risparmiando parte del suo salario da infermiera, riesce ad aprire un mutuo per una casa a Bronxville, un quartiere ricco di condomini signorili e di antiche dimore Tudor, ma proprio quando finalmente il suo sogno sembra avverarsi, la famiglia viene messa a dura prova da un feroce colpo del destino.

Col trascorrere del tempo, l’eccentrica abitudine di Ed di rinunciare ai più piccoli piaceri in nome di un’esistenza interamente dedita agli studi, si rivela una fissazione assurda, un’ossessione, il sintomo di una vera e propria malattia, che nel momento in cui esplode fa di Ed un uomo non più in grado di essere se stesso.

Matthew Thomas pone una famiglia di fronte a una malattia che può distruggerla e cancellarne tutti gli anni felici.

 

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