All’inizio del Novecento era un’ambita stazione termale, poi la seconda guerra mondiale l’ha messa in ginocchio. Oggi, con la sua “via della poesia”, Merano è una città ricca di eventi culturali, molti in ricordo del passato, quando era meta di villeggiatura di Kafka

“È vertigine, amore, primavera, sfida, pianto di gioia, verità. Ed è subito ‘era’”. Sono i versi della poetessa Maria Luisa Spaziani incisi nelle panchine di legno poste sulla passeggiata lungo il fiume Passirio.

Proprio qui nel 1997 Spaziani presenziò come madrina all’inaugurazione della “Via della Poesia”, ideata come omaggio ai letterati e pensatori del Novecento, che erano soliti incontrarsi a Merano. Mario Luzi, Ezra Pound, Rainer Maria Rilke, Edoardo Sanguineti, Maria Luisa Spaziani, Christian Morgenstern e Gottfried Benn sono solo alcuni fra i poeti e romanzieri che frequentavano la città.

Merano

L’iniziativa attesta la volontà e il bisogno della città alla fine anni ‘90 di ritornare all’apertura culturale che aveva caratterizzato l’inizio del Novecento, recuperando ciò che era andato perso negli anni del boom turistico e della ricostruzione economica.

Infatti, nel 1918, dopo la prima guerra mondiale, con il Trattato di Saint Germain, l’Alto Adige viene annesso all’Italia. Merano, meta di soggiorno privilegiata della monarchia asburgica, tuttavia mantiene il suo status di città di villeggiatura. Anche negli anni Venti e Trenta, ospiti dalla Mitteleuropa arrivano a Merano, dove incontrano la nobiltà e la borghesia italiana che inizia a soggiornare nella stazione termale.

Negli anni Trenta il Fascismo vuole proporre la città termale come meta di villeggiatura modello. Seguendo esattamente le direttive di Benito Mussolini, l’architetto milanese Paolo Vietti-Violi realizza un ippodromo, inaugurato nel 1936 in occasione della prima edizione del Gran Premio di Merano.  Dopo la scoperta delle fonti radioattive, Vietti-Violi viene incaricato di progettare l’impianto termale più grande d’Europa che tuttavia non verrà mai realizzato: lo scoppio della seconda guerra mondiale blocca i progetti per la città.

Dopo la guerra Merano impiegherà alcuni anni per recuperare la sua vocazione culturale. La grande insicurezza politica e la diffusa sensazione di avere perso la propria identità, che l’Alto Adige aveva vissuto negli anni della guerra, hanno determinato il ritorno alle tradizioni rurali e alla riscoperta degli usi e costumi contadini.

La realizzazione dell’autostrada del Brennero e l’avvento del turismo di massa inducono lo scrittore Norbert C. Kaser, rappresentante della letteratura sudtirolese del dopoguerra, a fare un’analisi spietata della Merano degli anni Settanta che descrive come “lussuoso ospizio per tedeschi” e “pensionata ornata di magnolie”.

Col ripristino della sicurezza politica ed economica, Merano riacquista la sua vocazione di città termale vivendo una nuova rinascita: il teatro comunale e il Kurhaus vengono ristrutturati, mostre e concerti vivacizzano la città. Inoltre, vengono avviate produzioni destinate a consolidarsi nel tempo: le Settimane musicali meranesi, il Lyrikpreis Meran (Premio letterario di Merano) e le mostre allestite da Merano Arte.

Merano

Proprio dall’idea dell’incontro tra passato e presente è nato il progetto Menschenbilder/Figure umane che l’artista Arnold Mario Dall’O ha realizzato in collaborazione con il comune e con Merano Arte. Scultori locali e internazionali realizzeranno rappresentazioni plastiche di personaggi che hanno dato lustro alla città e hanno scritto un capitolo della sua storia. Le prime tre figure umane sono dedicate alla pioniera del turismo alpino Emma Hellenstainer, a Franz Kafka che soggiornò a Merano e al poeta e pittore Antonio Manfredi.

Merano è l’unica città dell’Alto Adige abitata dallo stesso numero di cittadini italiani e tedeschi come attesta la Biblioteca Civica, inaugurata nel 1992. I due piani dell’edificio, soggetto al vincolo di tutela storico-artistica, ospitano testi letterari in lingua italiana e tedesca.

Merano mostra

Quest’anno la rassegna letteraria Appuntamento a Merano, giunta alla sua quinta edizione, propone incontri con scrittori  come Carmine Abate, Radka Denemarkova, Volker Klüpfel, Michael Kobr e Jean Ziegler. Oltre a queste iniziative per la divulgazione della letteratura, la Biblioteca Civica di Merano propone l’Archivio del libro d’artista per bambini Ò.P.L.A. 

Anche Castel Trauttmansdorff,  la dimora che ospitò l’imperatrice Sissi durante i suoi soggiorni di cura a Merano, propone attività per i più piccoli: ospita un Museo dedicato alla storia del turismo, il Touriseum, ed è circondato da un giardino botanico.

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