Torna nelle librerie italiane l’amatissimo Luis Sepúlveda (autore di numerosi bestseller, tra cui Il vecchio che leggeva romanzi d’amore e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare), con Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà (Guanda), una favola che, ancora una volta, parla a bambini e adulti.
La storia è quella di un cane lupo costretto a vivere alla catena, nel rimpianto della felice libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha perduto. Uomini spregevoli lo hanno infatti separato dal suo compagno Aukamañ, il bambino indio che è stato per lui come un fratello.
Per un cane cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora la sua missione – quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco – è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che non si può mai tradire e anche ai legami d’affetto che il tempo non può spezzare.
Con questa favola, Sepúlveda torna, dopo Ingredienti per una vita di formidabili passioni, a parlare dei Mapuche, popolazioni indigene cilene perseguitate dal governo centrale, che alla fine degli anni Settanta ha messo all’asta le loro terre.
Su ilLibraio.it pubblichiamo alcune illustrazioni di Simona Mulazzani, che accompagnano le parole dello scrittore cileno.