La notte tra sabato e domenica 12 giugno, in un noto locale gay di Orlando, in Florida, è stata commessa la più grande strage per arma da fuoco su suolo statunitense. Il bilancio è di 49 morti e oltre 50 feriti. Ovunque si parla del carnefice, Omar Mateen, uomo problematico e violento, estremista islamico, omofobo.
Però si parla molto anche della comunità LGBTQ della città, in particolare latinoamericana, che era solita frequentare il locale e a cui appartenevano molte delle vittime. Da Obama a Lady Gaga, sono moltissime le personalità che hanno espresso il loro cordoglio a famiglie e amici delle vittime.
Anche le biblioteche hanno voluto esprimersi riguardo alla tragedia e porgere il loro aiuto ai sopravvissuti. Lynn Lobasch, direttrice dei servizi di lettura alla New York Public Library ha scritto sul sito della NYPL, che come bibliotecari “il nostro lavoro è servire il bene pubblico ed è nostro dovere aiutare, come possiamo, la comunità colpita a riprendersi da questo evento”.
Un sentimento condiviso non solo a New York. “La comunità delle biblioteche è molto intristita dalla tragedia avvenuta alla discoteca Pulse di Orlando”, ha affermato Sari Feldman, presidente dell‘ALA, l’Associazione delle biblioteche americane. “Col pensiero siamo con le vittime, i loro amici e le famiglie, e con la comunità LGBTQ”. Inoltre, questo mese, si terrà proprio a Orlando la conferenza annuale organizzata dall’ALA. E non mancheranno le occasioni per supportare la comunità locale.
Il sistema bibliotecario che copre l’area di Orlando, inoltre, ha creato una pagina dove spiega alle famiglie e agli amici delle vittime come trovare supporto, segnalando gli sportelli di dialogo aperti in città.
Infine, i bibliotecari di tutto lo stato, si sono uniti, tramite i social media, e hanno creato Orlando Syllabus, una lista di articoli e libri per insegnare la tolleranza, dando particolare attenzione alla tematica LGBTQ e alla comunità latinoamericana. Oltre a organizzare attività di “telefono amico”.