“Ero una bambina melanconica, seria, introversa, tranquilla, talmente timida che mi accadeva spesso di scoppiare in singhiozzi nel salotto di mia madre perché credevo di accorgermi che mi stavano guardando o che volevano farmi parlare“, così Cristina Trivulzio di Belgioioso si racconta in una lettera all’amica e confidente Ernesta Bini.
Non è difficile immaginare la bambina che scrive guardando il ritratto che, qualche anno più tardi, le fece il pittore tedesco Enrico Lehaman: una giovane donna pallida e bruna con grandi occhi timidi che vogliono trattenere il mondo e un abito bianco ampio e avvolgente che lascia indovinare un corpo giovane e ardito.
Cristina era una donna audace che non temeva ostacoli e difficoltà. L’ereditiera più ricca d’Italia diventò carbonara e patriota, sfidò l’Austria e la sua polizia tenne rapporti con tutti gli “uomini” del Risorgimento da Mazzini a Cavour a Carlo Alberto, organizzò un battaglione a Napoli per contribuire alle Cinque giornate di Milano, partecipò alla difesa della Repubblica romana. Non ebbe paura dell’esilio e della povertà e non si fece irretire dai lussi e dalle ricchezze. Povera, fece i lavori più umili. Quando ritornò ricca nel suo salotto a Parigi riunì gli esiliati italiani e i maggiori intellettuali europei. Non si accontentò di predicare le idee riformatrici. Prima a Locate e poi nella lontana Cappadocia le fece vivere costruendo asili, scuole, cucine comuni abitazioni per i contadini, organizzando l’assistenza sanitaria.
“Vogliano le donne felici e onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori e alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata felicità!” scrisse alla fine della sua vita. Lei aveva sfidato tutte le convenzioni e aveva esercitato libertà ed eroismo in un mondo che le riconosceva solo come virtù maschili. Una donna può tutto.
L’AUTRICE – Una storia di donne “segreta”: il battaglione femminile che sganciò bombe per conto di Stalin. Un capitolo inedito della grande Storia, uno sguardo unico sulla Russia. Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, autrice di Di questo amore non si deve sapere. La storia di Inessa e Lenin (Ponte alle Grazie, premio Comisso 2017), torna in libreria con Una donna può tutto (Ponte alle Grazie).