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“Marie aspetta Marie”: Bourdouxhe racconta con grazia il traboccare del desiderio

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Avrà anche le dimensioni di un volumetto (meno di 150 pagine), ma Marie aspetta Marie (Adelphi), romanzo della scrittrice belga Madeleine Bourdouxhe (1906 – 1996) sorprende per quanto riesca a trattare, approfondire e contenere. È con estrema eleganza che l’autrice racconta il traboccare del desiderio: eleganza nella prosa, così scorrevole e curata, figlia di un certo esistenzialismo francese, ed eleganza nel tratteggiare la psicologia di una protagonista, Marie, davvero indimenticabile.

Marie sembra uscita da un romanzo di Simone De Beauvoir (autrice con la quale la Bourduxhe era in ottimi rapporti, tanto da ispirarle alcune parti de Il secondo sesso): una donna, all’improvviso, spezzata. La peculiarità di Marie è che è una sorta di anti-Madame Bovary: non c’è crisi, né noia dentro di lei: è una donna che vede il proprio nido crollare solo a tratti, partendo da un fatto apparentemente banale che ha il potere di un’epifania.

Un incidente scatenante che ha la banalità di una “sbandata” sull’autobus e che, per lei, assume una forza estremamente simbolica: la vista di un attraente giovane sulla spiaggia, durante una vacanza col marito in Costa Azzurra. Un corpo, quello del ragazzo, che risveglia in lei un desiderio sia sessuale che di giovinezza. Una giovinezza perduta all’interno di un matrimonio dominato dall’amore, ma un amore gentile che si è trasformato, con sottile timore, in pura dipendenza. Qui sta la differenza (e la complessità psicologica del romanzo): Marie ama profondamente Jean, ma allo stesso tempo Marie aspetta sé stessa. Marie arriverà a togliersi il cognome, a cercarsi senza sosta, a mettere in discussione la sua stessa vita, fino a quel momento legata al marito, agli oggetti, alla quotidianità mondana e alle faccende domestiche.

Immersa nella Parigi dei café degli anni ’30, Marie aspetta Marie è un gioiello ricco d’amore, l’amore in senso lato: cosa significa amare qualcuno? Ha senso amare qualcuno quando non si è connessi con la propria identità? Qual è la differenza tra amore e totale dipendenza? Quanto siamo sinceri con noi stessi e con il partner? Amare non significa anche stravolgere la coppia o, in extremis, portarla a termine? Un romanzo femminista, avanti per i tempi, attuale anche oggi e in grado di parlare a tutti. Toccante e intenso, aspetta solo di essere letto.

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