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Addio allo scrittore Antonio Pennacchi

Antonio_Pennacchi

Ex operaio, poi diventato scrittore di successo, con tanto di vittoria al premio Strega (e cinquina al Campiello) nel 2010 con Canale Mussolini, Antonio Pennacchi è morto a 71 anni.

Nato a Latina il 26 gennaio 1950, l’autore (pubblicato da Mondadori) de Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi (2003, da cui nel 2007 è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti) si era dedicato alla politica, prima nelle file del Msi e poi in quelle del Partito marxista-leninista Italiano. Successivamente Pennacchi ha aderito al Psi, alla Cgil e poi alla Uil. Come ricorda Repubblica.it, nel 1983, durante un periodo di cassa integrazione, si è laureato in Lettere e filosofia per abbracciare poi la carriera di scrittore.

Come sottolinea IlFattoQuotidiano.it, Pennacchi “aveva fatto di questa sua trasversalità politica, che poi è vicinanza umana e sociale, perfino storica, tra ipotetici estremismi partitici, un tratto distintivo sostanzialmente intellettuale”.

Cantore dell’agro pontino, Pennacchi ha esordito nel 1995 con con Mammut, e ha pubblicato, tra gli altri, Palude. Storia d’amore, di spettri e di trapianti.

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