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“I colori dell’incendio” di Pierre Lemaitre: un libro sulla capacità di rialzarsi nonostante le cadute

Pierre Lemaitre

I colori dell’incendio (Mondadori) è il secondo romanzo della trilogia inaugurata da Pierre Lemaitre con Ci rivediamo lassù (Mondadori), un’opera in cui si palesa tutta l’originalità visionaria dello scrittore francese, autore di gialli e thriller, tra cui Tre giorni e una vita (Mondadori) e Lavoro a mano armata (Fazi).

È il 1927. La Parigi che conta assiste al funerale del banchiere Marcel Péricourt. La figlia Madeleine deve prendere le redini dell’impero finanziario di cui è l’erede, ma il destino decide diversamente: suo figlio Paul, un bimbo di sette anni, compie un gesto inatteso e tragico che la porterà alla rovina.

Confesso di essere uno scrittore cattivo con i miei personaggi“, dichiara lo stesso Lemaitre durante un incontro organizzato a Milano con la stampa, “all’inizio, quando ho cominciato a scrivere questo libro, sentivo che c’era qualcosa che non andava, la storia non funzionava. Ed ecco il motivo: la protagonista è una giovane donna di trent’anni e io ne ero troppo innamorato. Volevo bene al mio personaggio e non potevo desiderare che le succedesse qualcosa di veramente brutto. Allora ho deciso di prenderla e di metterla in una piscina. Le ho posato una mano sulla testa e l’ho spinta sotto l’acqua. Poi ho contato fino a cento, molto lentamente. È stato difficile, ma quando poi è riemersa era perfetta”. E specifica ancora: “Chiaramente questa è solo un’immagine, ma mi serve per spiegare come mi comporto mentre scrivo”.

Posta di fronte alle avversità, alla cattiveria degli uomini, alla cupidigia della sua epoca, alla corruzione e all’ambizione del suo ambiente, Madeleine dovrà fare ricorso alla sua intelligenza e a tutte le sue energie, ma anche a soluzioni machiavelliche, per sopravvivere e ricostruire la sua vita. Compito reso ancora più difficile dalle circostanze, in una Francia che osserva, impotente, i primi colori dell’incendio che devasterà l’Europa. Il romanzo infatti è stato concepito come “un libro sulla resilienza e sulla capacità di rialzarsi nonostante le cadute“.

 

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