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“Nel cuore della notte”: l’universo femminile delle Aubrey nel secondo capitolo della saga di Rebecca West

nel cuore della notte

Dopo il successo de La famiglia Aubrey, è in libreria il secondo capitolo della trilogia firmata dalla scrittrice inglese Rebecca West, Nel cuore della notte (Fazi, traduzione di Francesca Frigerio).

L’autrice, il cui nome originario è Cicely Isabel Fairfield, ha preso il suo pseudonimo dall’omonimo personaggio di Ibsen, un’eroina ribelle. Nel corso della sua lunga vita, travagliata e romanzesca, è stata giornalista, critica letteraria, viaggiatrice, femminista ante litteram e politicamente impegnata, nonché amica di Virginia Woolf e amante di H.G. Wells.

È trascorso qualche anno da quando abbiamo salutato la famiglia Aubrey. Le bambine non sono più tali: i corsetti e gli abiti si sono fatti più attillati, le acconciature più sofisticate; l’ozio delle giornate estive è solo un ricordo. Oggi le Aubrey sono giovani donne, e ognuna ha preso la sua strada: le gemelle Mary e Rose sono due pianiste affermate e vivono le difficoltà che comporta avere un talento straordinario. La sorella maggiore, Cordelia, ha abbandonato le velleità artistiche per sposarsi e accomodarsi nel ruolo di moglie convenzionale. La cugina Rosamund, affascinante più che mai, lavora come infermiera.

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La madre comincia piano piano a spegnersi, mentre il padre è sparito definitivamente. Poi c’è lui, il piccolo Richard Quin, che si è trasformato in un giovane seduttore brillante e, sempre più, adorato da tutti. La guerra, che piomberà sulla famiglia come una catastrofe annunciata, busserà anche alla sua porta, e sconvolgerà ogni cosa.

Mentre l’Inghilterra intera è costretta a separarsi dai suoi uomini, l’universo delle Aubrey si fa sempre più esclusivamente femminile: gli uomini e l’amore rimangono un grande mistero, un terreno inesplorato da attraversare, pagine ancora tutte da scrivere che, forse, troveranno spazio nel prossimo volume di questa saga familiare.

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