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Shaun Bythell racconta l’avventurosa quotidianità di un libraio nella provincia scozzese

In una piccola cittadina della provincia scozzese di nome Wigtown, lungo la costa, vive un libraio tutto particolare. Da quando ha preso in carico la libreria The Book Store, Shaun Bythell è diventato una sorta di Don Chisciotte del mercato librario tradizionale: combatte Amazon con tutte le sue forze e senza alcun risultato, come una nobile crociata contro i mulini a vento. Spesso e volentieri si ritrova a bisticciare con la sua unica assistente, una sorta di Sancho Panza sempre in tuta da sci. Una vita da libraio (Einaudi, traduzione di Carla Palmieri) racconta la sua storia.

Scritto in forma di diario, il romanzo narra in prima persona la vita quotidiana dell’autore, libraio disincantato e narratore ironico, pungente; circondato da centinaia di volumi, Shaun Bythell, tra gli organizzatori del Wigtown Book Festival, descrive uno a uno i suoi clienti, dalle loro richieste impossibili ai commenti più strampalati: chi sostiene di amare i libri senza mai comprarne uno, fino a chi si complimenta per l’allestimento della vetrin, non capendo che le pentole non sono in esposizione, ma un modo per raccogliere l’acqua che filtra dal tetto.

La fotografia dell’autore (qui e in alto) è di © Ben Please

Una vita da libraio sembra suggerire al lettore che non è necessario solcare il vasto mare a bordo di un vascello pirata per vivere una vita avventurosa: basta gestire una piccola libreria nella provincia scozzese.

 

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