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“Un amore senza fine” è ormai un classico

Amato e rispettato da scrittori, critici e lettori, Un amore senza fine di Scott Spencer, uscito per la prima volta nel 1979 e riportato in libreria da Sellerio, è una meditazione sulla passione che diventa l’unico motore di una vita.

Tradotto in venti lingue, ha ispirato due dei film forse meno riusciti della storia del cinema (secondo alcuni commentatori), di cui il più noto è quello di Franco Zeffirelli (l’immagine grande è tratta dalla versione diretta da Shana Feste, del 2014).

Al centro del romanzo, la discesa negli inferi di un sentimento assoluto, la storia trascinante, furiosa, di forte ed esplicito erotismo di David Axelroad e Jade Butterfield, due ragazzi consumati dallo stupore dell’intimità e dell’attrazione reciproca. David e Jade non sembrano rendersi conto di quanto il loro rapporto, il desiderio, la sessualità, siano difficili da comprendere per chi sta loro attorno. Quando il padre di Jade allontana David dalla propria casa, il ragazzo immagina un piano per riguadagnare la fiducia dei genitori di lei. Ciò che segue è un incubo, l’immersione in un’oscurità in cui le emozioni di David sono un crimine e una malattia, un mondo di telefonate anonime, lettere folli e senza speranze, baratri e timori, alla ricerca costante, inevitabile, quasi punitiva dell’unica cosa che davvero conti per David: l’amore della sua ragazza e della sua famiglia.

 

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