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“Un Occidente prigioniero”, l’illuminante e attuale inedito di Milan Kundera

Kundera GettyEditorial 6-5-2022

Nel giugno del 1967, poco dopo la lettera aperta di Solženicyn sulla censura nell’Urss, si tiene in Cecoslovacchia il IV Congresso dell’Unione degli scrittori.

Un congresso diverso da tutti i precedenti – memorabile. Ad aprire i lavori, con un discorso di un’audacia limpida e pacata, è Milan Kundera, allora già autore di successo (il suo bestseller più noto è L’insostenibile leggerezza dell’essere). Se si guarda al destino della giovane nazione ceca, e più in generale delle “piccole nazioni“, appare evidente – dichiara Kundera – che la sopravvivenza di un popolo dipende dalla forza dei suoi valori culturali. Il che esige il rifiuto di qualsiasi interferenza da parte dei “vandali”, gli ideologi del regime.

La rottura fra scrittori e potere è consumata, e la Primavera di Praga confermerà sino a che punto la rinascita delle arti, della letteratura, del cinema avesse accelerato il disfacimento della struttura politica.

A questo discorso, che segna un’epoca, si ricollega un intervento del 1983, destinato a “rimodellare la mappa mentale dell’Europa” prima del 1989. Con una veemenza che il nitore argomentativo non riesce a occultare, Kundera accusa l’Occidente di avere assistito inerte alla sparizione del suo estremo lembo, essenziale crogiolo culturale. Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia, che all’Europa appartengono a tutti gli effetti, e che fra il 1956 e il 1970 hanno dato vita a grandiose rivolte, sorrette dal “connubio di cultura e vita, creazione e popolo”, non sono infatti agli occhi dell’Occidente che una parte del blocco sovietico.

Una “visione centroeuropea del mondo”, quella proposta da Adelphi in Un Occidente prigioniero (premesse di Jacques Rupnik e Pierre Nora, traduzione di Giorgio Pinotti), che oggi appare ancora più  illuminante. Questo libro, inedito in Italia, è apparso per la prima volta in Francia l’anno scorso da Gallimard.

Le opere di Kundera escono da Adelphi sin dal 1985 (da noi sono state complessivamente vendute circa 4 milioni di copie di testi da lui firmati); fra i titoli più recenti, Un incontro (2009) e La festa dell’insignificanza (2013).

Dal 12 maggio tutti i titoli di Kundera nel catalogo Adelphi sono resi disponibili per la prima volta in ebook (17 in totale).

Il 14 maggio, alle 11.30, Jacques Rupnik sarà a Udine, in un incontro su “L’Europa alla prova” al Festival vicino/lontano.

 

 

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