“Ci hanno seguito” o “ci hanno seguiti”? Una donna dirà “Mi hai delusa” o “Mi hai deluso”? Su ilLibraio.it, una rassegna delle regole e degli usi odierni per la concordanza del participio passato a cura di Massimo Birattari

Il participio, lo dicevano già i grammatici greci e latini che hanno coniato la parola, “partecipa” delle caratteristiche del verbo e di quelle del nome (e aggettivo). Questo significa che, come i nomi e gli aggettivi, i participi hanno un genere (maschile e femminile) e un numero (singolare e plurale).

Siccome il participio passato compare nella metà della coniugazione attiva e riflessiva (cioè in tutte le forme dei tempi composti: ho mangiato, ti eri lavato ecc.) e in tutta la coniugazione passiva (sono amato ecc.), il problema dell’accordo del participio si pone molto spesso.

Osservate le frasi seguenti. Quali sono le forme corrette? In alcuni casi c’è più di una possibilità?

1) Ho ricevuto | ricevuta la tua lettera.
2) La lettera che mi hai scritto | scritta non l’ho mai letto | letta.
3) Vi ho avvertito | avvertiti.
4) [detto da una donna] Mi hai deluso | delusa.
5) Ci siamo divorato | divorati | divorata una gigantesca carbonara.
6) Abbiamo comprato | comprate 12 bottiglie di prosecco. Ne abbiamo già bevuto | bevute 8.

Questo rapido quiz serve a mettere in luce alcune caratteristiche fondamentali della concordanza del participio. Stabiliamo intanto alcuni principi generali, e poi osserviamo alcuni comportamenti particolari, in modo da definire le “regole” dell’uso odierno.

Participio passato: criteri fondamentali

• Nei verbi composti con l’ausiliare essere (dunque verbi intransitivi, passivi, riflessivi e intransitivi pronominali ecc.), il participio concorda con il soggetto: “Le bambine sono andate a letto presto”; “I campeggiatori sono stati vampirizzati dalle zanzare”; “Arianna si è guardata intorno, si è divorata le ultime tre meringhe e si è vergognata come una ladra quando sua zia le ha chiesto se erano buone, dato che lei non era riuscita ad assaggiarne nemmeno una”;

• il participio rimane invariato (cioè alla forma maschile singolare) quando l’ausiliare è avere (sia con i verbi transitivi sia con quelli intransitivi): “La gatta ha mangiato il topo”, “I topi hanno spaventato l’elefante”, “Le tigri hanno terrorizzato gatti, topi ed elefanti”; “I cani hanno continuato a russare”. Basta mettere a confronto le due forme di un verbo intransitivo che ammette entrambi gli ausiliari per notare il diverso comportamento: “Abbiamo corso per un’ora”, “Siamo corsi a casa”.

Questi sono i criteri generali della concordanza del participio passato con il soggetto del verbo, in base all’ausiliare dei tempi composti. L’accordo del verbo con il suo soggetto è infatti un cardine della sintassi italiana.

Però, come abbiamo visto, il participio ha caratteristiche particolari, legate anche alla storia della lingua. I tempi composti della coniugazione attiva, per esempio, non esistevano nel latino classico, e sono nati attraverso una perifrasi del latino tardo:

domum constructam habeo = una casa costruita ho = ho costruito una casa

Quindi il participio (constructam, femminile) era concordato con l’oggetto diretto (domum, femminile). Ecco perché la grammatica ammette la possibilità di concordare il participio dei verbi transitivi con l’oggetto, soprattutto se precede il verbo: “La macchina che abbiamo comprata si è rivelata un catorcio” (è una concordanza obbligatoria in francese).

Non sarebbe vietato nemmeno concordare il participio con il complemento che segue. Molti anni fa, il telecronista della televisione della Svizzera italiana (che era un giornalista italiano, Giuseppe Albertini) diceva per esempio: “Il centrattacco rossocrociato ha restituita la palla al portiere”.

Per la stessa ragione la grammatica ammette anche per i riflessivi apparenti due possibili concordanze: con il soggetto (come avviene regolarmente con i verbi che hanno l’ausiliare essere) o con l’oggetto (come sarebbe lecito con i verbi transitivi, quali sono questi verbi). Dunque, se al presente si dice “Mi lavo le mani” e “I gemelli si mangiano una gigantesca torta di panna”, al passato prossimo si può dire (in teoria) sia “Mi sono lavato le mani” sia “Mi sono lavate le mani”, “I gemelli si sono mangiati una gigantesca torta di panna” o “I gemelli si sono mangiata una gigantesca torta di panna”.

È indubbio, però, che queste concordanze con l’oggetto sono sempre meno usate, e conferiscono una patina antiquata alla frase. Conviene perciò dire e scrivere: “La macchina che abbiamo comprato si è rivelata un catorcio”, “Il centravanti ha restituito la palla al portiere”; “Mi sono lavato le mani”, “I gemelli si sono mangiati una gigantesca torta di panna”.

L’accordo obbligatorio con l’oggetto

C’è un caso però in cui l’accordo del participio con il complemento oggetto è strettamente obbligatorio: quando il complemento è costituito dai pronomi atoni di terza persona singolare e plurale (lo, la, li, le) che precedono il verbo:

“Non parliamo della macchina: l’ho comprata due settimane fa e me l’hanno già scassinata.”
“Ho incontrato Ursula e Vanessa e le ho accompagnate alla stazione.”

Il participio viene concordato anche in presenza del pronome atono ne con valore di partitivo. Osservate gli esempi:

“Nel vostro giro in Alsazia avete visto le cicogne sui camini?”
“Sì, ne abbiamo viste tante.”
“Io ne ho vista solo una.”

Come si vede, la particella ne spinge il participio a concordare con l’oggetto diretto che segue.

L’accordo facoltativo con l’oggetto

Con i pronomi atoni di prima e seconda persona singolare e plurale (mi, ti, ci, vi) in funzione di oggetto diretto non c’è l’obbligo ma la possibilità di concordare. Se parliamo a una ragazza, possiamo dire sia “Ti ho vista ieri sera al concerto” sia “Ti ho visto ieri sera al concerto”. Lo stesso vale per il plurale: “Ci ha salutato prima”, “Ci ha salutati prima” (anche se oggi prevale la forma invariata).

Torniamo al quiz di partenza. Queste sono dunque le forme corrette e usuali nell’italiano di oggi:

1) Ho ricevuto la tua lettera.
2) La lettera che mi hai scritto non l’ho mai letta.
3) Vi ho avvertito | avvertiti.
4) [detto da una donna] Mi hai deluso | delusa.
5) Ci siamo divorati una gigantesca carbonara.
6) Abbiamo comprato 12 bottiglie di prosecco. Ne abbiamo già bevute 8.