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Cinici, indipendenti, ribelli: i gatti secondo Bukowski

Di Charles Bukowski sappiamo che ha amato molto: le donne, l’alcol, i libri e la scrittura, il gioco d’azzardo… Elementi ricorrenti nei suoi racconti e nelle sue poesie. Nelle pagine di un nuovo libro  scopriamo un’altra passione del cantore del lato oscuro dell’America: i gatti.

Sui gatti (Guanda) attinge direttamente alla fonte dei manoscritti originali dell’autore, e racconta la vita selvatica di questo scrittore ormai di culto. Maestose e bellissime, le “piccole tigri” hanno sempre affascinato Bukowski, che con i gatti ha scelto di condividere l’esistenza, accogliendo tutti i randagi che si presentavano alla sua porta, lasciando che camminassero sui tasti della macchina da scrivere e che fossero testimoni compiaciuti delle sue sbronze e delle sue scorribande, letterarie e non.

Lo scrittore descrive i felini con ammirazione, come fieri combattenti, cacciatori spietati, maestri nell’arte della sopravvivenza, animali che sanno come dare e pretendere rispetto, senza mai tradire la loro vera natura: indipendente, ribelle e un po’ cinica, proprio come quella di Bukowski.

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