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La matematica che si nasconde nei grandi romanzi, veri “frattali letterari”

Come riporta l’Ansa, i ricercatori dell’Istituto di fisica nucleare dell’Accademia polacca di scienze, in uno studio pubblicato sulla rivista Information Sciences, hanno notato che molte grandi opere letterarie (di autori come Marcel Proust, James Joyce, Julio Cortazar, il nostro Umberto Eco e molti altri, tra cui Shakespeare, Lev Tolstoj e Virginia Woolf) hanno in comune un elemento: “costruiscono frattali, cioè figure geometriche che si ripetono a cascata su scale diverse”. La matematica, dunque, si nasconde nelle grandi opere letterarie?

Fonte: Eurekalert.org

Nello studio scientifico sono stati analizzati ben 113 libri scritti in diverse lingue e appartenenti a differenti generi: si è così visto, “misurando i legami tra le variazioni nella lunghezza delle frasi, che i libri sono governati da dinamiche a cascata e costruiti come un frattale”. Come precisa l’agenzia, per convertire i testi in sequenze numeriche, è stata misurata la lunghezza delle frasi con il numero di parole.

Alcuni di questi libri hanno rivelato “una chiara struttura multifrattale, quasi tutti appartenenti al genere del ‘flusso di coscienza’, con il record assoluto del Finnegans Wake di Joyce”.

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