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In una graphic novel la storia universale di ogni migrante

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L’approdo di Shaun Tan (Tunué), disegnatore, illustratore, fotografo e scrittore di origini australiane, è una graphic novel “silenziosa”, composta di sole immagini non accompagnate da parole. Racconta la vicenda di un migrante, che lascia la famiglia, per andare a cercare lavoro in un paese straniero. La sua storia è la storia universale di ogni migrante, che si è trovato a dover percorrere questo stesso difficile cammino.

L’approdo è una narrazione silenziosa, la cui vicenda si svolge in un tempo lontano, e racconta di un uomo, che co­stretto dall’indigenza, lascia la moglie e la figlia per intraprendere un lungo viaggio da migrante. Ad attenderlo un mondo nuovo vi­sto con lo sguardo emotivo del viaggiatore che frammi­schia a immagini di oggetti cari, animali eso­tici, strumenti musicali e abiti, un immagi­nario magico, surreale, dove la perdita e l’ignoto danzano con la speranza.

Il libro si sfoglia come un album di vecchie foto: le immagini, concepite per richiamare l’aspetto di vecchie fotografie in bianco e nero o color seppia e poste in ordine cronologico, raccontano la storia solo attraverso la giustapposizione, senza bisogno di parole. Le figure umane sono spesso fotorealistiche, mentre gli ambienti appaiono surreali ed evocativi, e le architetture hanno qualcosa tanto di storico, quanto di futuristico: l’effetto è quello di raccontare una storia individuale e realistica, ma senza dare al protagonista tratti specifici e senza definire il tempo e luogo in cui vive.

Shaun Tan per realizzare L’approdo ha svolto ricerche per diversi anni, raccogliendo e componendo materiale legato a storie di migrazioni avvenute in luoghi ed epoche diverse, per arrivare a raccontare l’emigrazione da un punto di vista universale, e quando infine ha pubblicato il libro gli è valso la vittoria di numerosi premi, fra cui quello per il miglior libro al festival di Angoulême, la più grande manifestazione dedicata al fumetto in Europa.

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