“Che Oscar Wilde sia una Bilancia non sorprende affatto…”. Su ilLibraio.it, mese per mese, seguendo il calendario astrologico, Simon & the Stars racconta un grande della letteratura attraverso attraverso il suo segno zodiacale…

Su ilLibraio.it, mese per mese, seguendo il calendario astrologico, Simon & the Stars, seguitissimo astro-blogger e appassionato di libri, autore per Vallardi de l’Oroscopo 2017, ci racconta una scrittrice o uno scrittore attraverso il suo segno zodiacale…

di Simon & the Stars

Che Oscar Wilde sia una Bilancia non sorprende affatto, perché del segno incarna alla perfezione la naturale eleganza nei modi e nel portamento, il senso estetico spinto fino al parossismo e l’attenzione per l’immagine. Ma la Bilancia è anche il segno dell’equilibrio e della giustizia, ha il senso dell’accordo, dello scambio e del contratto (“io faccio questo per te, tu in cambio fai quello per me”).

Ma c’è anche un altro aspetto della Bilancia che pervade la sua opera: una grande capacità di mettere in equilibrio gli estremi. Negli Aforismi, Wilde gioca con le parole attraverso contraddizioni e paradossi che esprimono in maniera straordinaria la sua capacità di “danzare tra gli opposti”. Definire le cose entro confini troppo rigidi in bianco o nero significa spesso sacrificare alcune sfumature della loro essenza: la Bilancia è il segno che più di qualunque altro riesce a trovare la giusta sfumatura di grigio per esprimere qualsiasi realtà. Perché qualsiasi estremizzazione contiene dentro di sé un tradimento della realtà perché finisce inevitabilmente per perdere di vista il suo opposto.

La Bilancia, però, tende ad essere moderata negli atteggiamenti e nei giudizi. Cosa rende allora così pungente ed irriverente il linguaggio di Oscar Wilde? La risposta è nel suo tema di nascita. Mi riferisco alla posizione di Mercurio (pianeta del pensiero e della sua espressione verbale) in Scorpione, il segno che più di qualunque altro parla dello scavo nel lato più oscuro delle cose. Mercurio in Scorpione colora spesso con toni noir l’umorismo e i registri espressivi di una persona, e rappresenta una capacità di andare contro i cliché mettendone in ridicolo il carattere superficiale ed artefatto. Immagino una conversazione con Oscar Wilde come un balletto su un campo minato, dove la minima distrazione costa cara perché quel Mercurio è come un radar che intercetta le contraddizioni e colpisce nei punti deboli. Un vero e proprio spadaccino della parola ammantato dallo charme disarmante della Bilancia e soprattutto dal suo profondo odio per qualsiasi forma di ingiustizia.

Tutti questi aspetti convivono ne Il ritratto di Dorian Gray. Da un lato, i valori “bilancini” dell’estetica e della bellezza, al punto che il romanzo è considerato il manifesto per eccellenza dell’Estetismo. Ma anche il senso della giustizia e dello scambio di “prestazioni” contenuto in ogni contratto sono temi propri della Bilancia. Questi temi si colorano però delle tonalità più noir dello Scorpione: l’accordo diviene così un “patto col diavolo” per non perdere bellezza e giovinezza, un contratto che sovverte l’ordine della natura e che Dorian dovrà ottemperare con la sua stessa vita. Come insegna la Bilancia, giustizia è fatta.

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