Questa è la storia (vera) di un bambino indiano di 11 anni che tutti i giorni va a scuola. E che come ogni bambino di 11 anni, tornando da scuola potrebbe voler guardare i cartoni animati o giocare con i suoi amici. Questo ragazzino, invece, dopo la scuola, fa il maestro per i suoi coetanei poveri, costretti al lavoro minorile…

A. è un bambino indiano di 11 anni e tutti i giorni va a scuola. Come ogni bambino di 11 anni, tornando da scuola potrebbe voler guardare i cartoni animati o giocare con i suoi amici. Lui invece, dopo la scuola, fa il maestro.

Il ragazzino, come racconta Indiatimes.com, vive nel distretto indiano di Lucknow, a Sud Est di Nuova Delhi. La sua famiglia appartiene alla classe media e A. può frequentare la scuola, mentre la maggior parte dei bambini della sua età vive nelle bidonville ed è costretta al lavoro minorile. Un giorno, durante una gita nei pressi di Bombai con la sua famiglia, vede un bambino che legge alla luce di un lampione da strada, vicino a una moschea: quando nella moschea iniziavano i canti, il bambino si precipitava a dirigere il coro; quando finivano, tornava fuori a leggere. “Ci siamo avvicinati per lasciargli qualche moneta”, racconta il padre di A. alla Stampa,”ma lui ha rifiutato. Noi abbiamo insistito per aiutarlo, così ci ha chiesto di procurargli piuttosto dei libri, che abbiamo comprato in un negozio lì vicino”.

Questo episodio segna il piccolo, che da quel giorno, ogni pomeriggio va nella bidonville del suo villaggio e insegna ai bambini informatica, matematica e inglese. Ha iniziato coinvolgendo i bambini con storie interessanti e giochi, per non farli annoiare e trasmettere loro il piacere di imparare. Adesso A. ha circa 100 alunni che lo seguono ogni giorno.

Ogni lezione si chiude con l’inno nazionale che tutti i bambini devono imparare e cantare: “Credo che li aiuti ad acquisire consapevolezza del proprio ruolo nella società e a crescere come cittadini responsabili”, dice A..

Ma i progetti del piccolo “Chota Masterji”, come lo chiamano i suoi alunni, non si fermano qui: A. vorrebbe aprire alcune librerie nel villaggio, coinvolgendo le famiglie benestanti della zona. Insieme ai suoi genitori ha inoltre organizzato una campagna che invita i membri della società acculturata a finanziare l’educazione scolastica di un bambino. Sulla stessa linea anche il programma di educazione dedicato alle bambine provenienti dalle famiglie povere. La speranza di A. è che con piccoli passi come questo, l’India diventi presto un paese alfabetizzato e ricco.

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