L’ebreo Jonas Minsk, protagonista de “Il piccolo libraio di Archangelsk” di Georges Simenon, gestisce una piccola libreria in place du Vieux-Marché ed è un uomo mite e buono. La sua bellissima moglie lo tradisce spesso, ma lui non se la prende. Un giorno, però, scompare e l’intero paese inizia a sospettare di Jonas

La vicenda raccontata da Georges Simenon ne Il piccolo libraio di Archangelsk (recentemente riproposto in una nuova edizione da Adelphi) si svolge nella provincia del Berry, al centro della Francia. Il protagonista è Jonas Milk, un piccolo libraio della place du Vieux-Marché, ultimo rappresentante di una famiglia di ebrei russi emigrati in Francia al tempo della Rivoluzione, dalla cittadina di Archangelsk, che sorge sul Mar Bianco.

Georges Simenon

Per tutti i commercianti della zona, il proprietario della piccola libreria d’occasione era sempre stato “il signor Jonas”; nessuno gli aveva mai dato del tu, anche se era cresciuto lì, sulla piazza, ed era andato a scuola con loro. Anche se, dopo aver frequentato un buon liceo a Parigi, aveva deciso di tornare a vivere in quella piazza dove tutti lo conoscevano e dove lui – ci dice Georges Simenon – nonostante tutto si sentiva a casa.

Gina è figlia di fruttivendoli di origine italiana, i Palestri; è la più bella ragazza del mercato, è libera e avvenente. Entra in casa di Jonas come domestica, ma dopo pochi mesi lui la sposa. È un’unione di convenienza: la rispettabilità borghese del matrimonio copre le continue avventure di Gina; la presenza di una donna nella casa riempie in qualche modo la desolata esistenza del piccolo libraio che, oltre tutto, di queste avventure consumate esplicitamente davanti ai suoi occhi, non è geloso.

Poi, un giorno, Gina va via come sempre, solo che, invece di tornare a casa e nella bottega, scompare portandosi via i preziosi francobolli di Jonas. Il libraio, uomo mite e buono, è disposto a perdonarla, anche di questo, ma tutti intorno in place du Vieux-Marché, hanno invece cominciato a sospettare di lui, Jonas Minsk, il piccolo ebreo arrivato da una lontana cittadina russa.

Georges Simenon, in questo romanzo del 1956, si concentra sulla psicologia del protagonista, descrivendo come lentamente il senso della colpa si insinui, con drammatiche conseguenze, anche nel cuore di questo uomo mite e innocente, quando si vede tradito da tutti, dalla donna che ha sposato e dall’intero paese dove è cresciuto e vissuto.

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