Il ping-pong tra maestri di vita e discipline olistiche, geometria e filosofia, da Jung a Sun Tzu, nel nuovo libro di Guido Mina di Sospiro, autore italiano che vive da anni negli Usa…

“Un buon viaggiatore non sa dove va; un perfetto viaggiatore non sa da dove viene”. Questo aforisma cinese è il perfetto compendio de La Metafisica del ping-pong, saggio in uscita per Ponte alle Grazie firmato da Guido Mina di Sospiro.

Perché quando s’impugna per la prima volta la racchetta non si sa dove può portare la passione per questo sport – magari addirittura in Cina, a sfidare i campioni locali – ma soprattutto non si sa di aver intrapreso una sorta di percorso iniziatico alla scoperta di sé e dei principi primi che governano la realtà.

Lungo questo viaggio di perfezionamento sportivo, individuale e metafisico allo stesso tempo, Guido Mina di Sospiro non ha solo affrontato avversari di ogni tipo, affinato tecnica, tattica e strategia e appreso l’importanza di lasciarsi guidare da un maestro: grazie al ping-pong ha incontrato e visto in azione, nel vivo del gioco, la geometria non euclidea, la logica non lineare, la strategia da von Clausewitz a Sun Tzu; ha riscoperto Carl Gustav Jung e interrogato l’I Ching, colto la potenza del mito platonico della Caverna e dei principi della filosofia taoista.

La metafisica del ping-pong, in uscita a metà aprile per Ponte delle Grazie, è un libro  che racconta i lati nascosti di uno sport diffusissimo ma un po’snobbato e le manie di chi lo pratica. Questo universo fatto di personaggi eccentrici e carismatici, maestri di filosofia e di vita, diventa un modo per accedere al fascino del pensiero non lineare, all’arte della guerra, ad aspetti seducenti della filosofia occidentale e di quella orientale. Insomma, non vi immaginereste mai quante cose possano rivelare una racchetta, un tavolo, e la folle passione per lo spin.

L’autore ha sempre amato il ping-pong, fin da bambino. È cresciuto a Milano in una casa in cui si parlavano diverse lingue, ha studiato chitarra classica prima di lasciare l’Italia per la California dove ha frequentato la School of Cinema Production della University of Southern California; da allora risiede negli Stati Uniti. I suoi libri – scritti in inglese – sono stati tradotti in dodici lingue.

 

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