Quella di Domenico Sparno, ex portiere calcistico convertito al mondo delle librerie, “è una scommessa per se stesso e per il territorio in cui vive, ed è soprattutto una spinta ad agire e a fare meglio di quanto fatto sino ad ora”. Dopo 12 anni di attività, la libreria Culture Club Cafè di Mola di Bari triplica (e rinnova) gli spazi e i titoli in vendita: “E’ anche un modo per sconfiggere le statistiche e andare verso il futuro, un modo per dire a tutti che sì, le librerie indipendenti possono crescere e affrontare la crisi scommettendo su se stesse”

Dagli spazi per bambini ad un nuovo ampio spazio espositivo, da un angolo degustazione allo spazio dedicato alle presentazioni letterarie e a quelle musicali. Parliamo della nuova Libreria Culture Club Cafè di Domenico Sparno, la sede del Presidio del Libro di Mola di Bari, in via Van Westerhout 71 (l’inaugurazione è in programma stasera).

Un investimento che, come spiega un comunicato, “è anche un modo per sconfiggere le statistiche e andare verso il futuro, un modo per dire a tutti che sì, le librerie indipendenti possono crescere e affrontare la crisi scommettendo su se stesse”. Perché quella di Domenico Sparno, ex portiere calcistico convertito al mondo della letteratura, “è una scommessa per se stesso e per il territorio in cui vive, ed è soprattutto una spinta ad agire e a fare meglio di quanto fatto sino ad ora”.

In 12 anni la libreria Culture Club Cafè ha ospitato centinaia di autori, dato vita a manifestazioni letterarie, viaggi letterari e interagito con le scuole ed i lettori. E tanti sono i progetti del suo titolare che per il nuovo corso della libreria ha aumentato i titoli presenti in libreria da 500 a 9mila. In programma, ad esempio, l’apertura notturna una volta al mese ed il servizio a domicilio per tutti quei lettori che non possono raggiungere il punto vendita.

E poi ancora, l’angolo “Gustando Libri” nel quale sarà possibile assaporare le specialità riportate nei libri come le marmellate ed i pasticcini di mandorle descritti da Andrea Camilleri, i vini di Gianrico Carofiglio. Infine l’oggettistica, grazie alla quale sarà possibile fare un vero e proprio giro del mondo: con le ceramiche di Grottaglie e quelle messicane, con i prodotti di pietra saponaria del Kenya, e così via.

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