“Il figlio di Ramses”: Chrtistian Jacq è tornato. Storia di un caso editoriale (e di marketing)

Era la seconda metà degli anni ’90 e nel mondo del libro a far parlare media e addetti ai lavori fu il cosiddetto “effetto-Jacq”. Merito di Chrtistian Jacq, scrittore ed egittologo, nato a Parigi nel 1947, che firmò una serie di bestseller ambientati, non a caso, nell’antico Egitto. In Francia uscirono nel 1995, in Italia circa due anni dopo.

L’autore scoprì il fascino di quel periodo storico a tredici anni, attraverso alcuni libri della biblioteca di famiglia. Quattro anni dopo avverò il proprio sogno, visitando la terra dei faraoni.

Dopo aver pubblicato diversi saggi ed essersi guadagnato gli elogi del mondo accademico francese, Jacq decise di cimentarsi nella narrativa. In particolare, con i 5 volumi della saga dedicata al faraone Ramses Il Grande (Ramesse II), tradotti in oltre 30 paesi, vendette più di 35 milioni nel mondo. In Italia i romanzi furono pubblicati con grande successo da Mondadori e la Disney realizzò una saga ispirata a quei bestseller.

Il marketing giocò un ruolo più che importante. All’epoca, in Mondadori, il responsabile del settore era Riccardo Cavallero (che nel gennaio 2015 ha lasciato la guida della più grande casa editrice italiana). Oggi il manager ricorda con ilLibraio.it che “l’acquisizione del libro avvenne alla Fiera di Francoforte”. E spiega: “L’idea vincente fu quella di ispirarsi ai feuilleton, suddividendo un volume molto corposo in 5 romanzi, proposti in brossura, a distanza di un mese l’uno dall’altro, a un prezzo popolare. Non proprio un’innovazione, dunque, semmai un ritorno al romanzo d’appendice dei primi dell’800″. Cavallero cita poi il ruolo della televisione: “Arrivavo dall’esperienza dei Miti Mondadori. Decidemmo di rischiare, investendo una cifra davvero importante negli spot televisivi e firmando un contratto con Publitalia. La tv fece la differenza, la serie di Jacq divenne un prodotto di massa. Non lo nascondo: a Segrate in molti erano preoccupati, stavamo spendendo una valanga di soldi, come mai prima di allora”. Non è finita: “Con Vincenzo D’Elia, che oggi fa l’agente letterario e che in passato ha lavorato a lungo per il commerciale della Mondadori, facemmo costruire circa 250 sarcofaghi a grandezza naturale. Li portammo nelle librerie di tutta Italia. I librai e i lettori rimasero molto impressionati”.

Dagli anni ’90 al presente molto è cambiato nel marketing librario ed è cambiato anche l’editore di Jacq: Tre60 porta infatti in libreria La tomba maledetta, primo capitolo di una nuova serie, dal titolo Il figlio di Ramses. Nel corso del 2016 (a marzo, maggio e luglio), usciranno (a distanza di due mesi l’uno dall’altro), gli altri tre libri: Il libro proibito, Il ladro di anime e La città sacra.

Quanto alla trama de La tomba maledetta, il lettore incontrerà Setna, figlio cadetto del Faraone Ramses II. Scriba dalle innumerevoli conoscenze e mago dai poteri straordinari, Setna conosce tutti i segreti per sconfiggere le oscure forze del male. Non c’è enigma o mistero che la sua mente illuminata non riesca a sciogliere. Tornato in Egitto, con il padre Ramses e il fratello maggiore Ramesse, dopo la vittoria riportata sul campo di battaglia contro la Nubia, ad attenderlo c’è una notizia terribile: il prezioso Vaso di Osiride, custodito in una tomba reputata inviolabile, è stato misteriosamente trafugato. Quel vaso non contiene forse il segreto della vita e della morte? Setna vuole indagare e al suo fianco ci sarà la donna di cui si è segretamente innamorato, Sekhet, giovane figlia di un ricco funzionario, esperta di magia e dotata di eccezionali poteri di guarigione. Riusciranno insieme a smascherare il responsabile di quel furto sacrilego e a impedire il suo piano diabolico? Ma soprattutto riusciranno, fra mille ostacoli e peripezie, a coronare il loro contrastato sogno d’amore?