Manca poco alla fine dell’anno scolastico, ma per alcuni studenti – si calcola un quarto dei 2 milioni di studenti iscritti a licei, istituti tecnici e professionali – sarà un’estate da trascorrere tra libri e insegnanti privati. Si parla di 900 milioni di euro che ogni anno escono dalle tasche dei genitori e che non vengono dichiarati al fisco…
Manca poco alla fine dell’anno scolastico, ma per alcuni studenti – si calcola un quarto dei 2 milioni di studenti iscritti a licei, istituti tecnici e professionali – sarà un’estate da trascorrere tra libri e insegnanti privati.
La fondazione Einaudi ha rivolto la sua attenzione proprio verso la figura dell’insegnante di ripetizioni svolgendo uno studio dal nome piuttosto eloquente: Quanto vale il mercato nero delle ripetizioni scolastiche?, ripresa da Repubblica. Il 90% degli intervistati, in forma anonima, ha dichiarato di non aver ricevuto dall’insegnante nessuna ricevuta di pagamento. Inoltre, il 70% dei genitori ha affermato di aver reclutato il professore di ripetizioni dalla stessa scuola frequentata dal figlio.
Si parla di 900 milioni di euro che ogni anno escono dalle tasche dei genitori. In media un’ora dal professore costa 27 euro e la famiglia dello studente rimandato a settembre spende più di 300 euro al mese in ripetizioni. Lezioni private che non si svolgono solo d’estate, ma anche durante l’anno scolastico con la speranza di scongiurare la bocciatura e gli esami di riparazione.
“Gli insegnanti, per impartire lezioni private agli alunni della stessa scuola, dovrebbero chiedere un’autorizzazione al dirigente scolastico. Il fenomeno, però, resta spesso sommersi” commenta Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi.
La scuola dovrebbe fornire corsi di recupero proprio per evitare che coloro che non possono permettersi di pagare le ripetizioni siano svantaggiati. Ma sono inefficienti, spiega Danilo Lampis dell’Unione degli studenti. Il finanziamento dato alle scuole per organizzare i corsi di ricupero, infatti, si assottiglia di anno in anno rendendo impossibile preparare gli studenti in modo efficace.
