“Follie di fine estate” di Samuele Cau narra le vicende di Santo, figlio di emigrati italiani, che dall’Argentina torna in Sicilia, terra dei suoi genitori, dove intraprende un viaggio nella storia, fino all’eccidio di Marzabotto…

In fuga dal duro regime dittatoriale argentino, Santo Bellomo fa ritorno a San Vito Lo Capo, in Sicilia, la terra che i suoi genitori, emigrati, avevano lasciato molto tempo prima, quando la seconda guerra mondiale era alle porte. L’arrivo di Santo viene segnato dalla calorosa accoglienza da parte di di un caro amico del padre e del padrone della locanda in cui alloggia, due personaggi che, insieme a un misterioso turista straniero, lo condurranno in un viaggio nella memoria collettiva alla scoperta di un episodio della Storia che li ha segnati tutti in modo incancellabile: la strage di Marzabotto.

follie di fine estate

È questa la storia raccontata da Samuele Cau in Follie di fine estate (Bonfirraro), un romanzo ironico e ricco di nostalgia, una storia che celebra la liberazione da un difficile fatto del passato grazie a un legame umano ritrovato, inaspettato e forte. Come scrive Alessandro Cannavò: “I legami di amicizia che si annodano, conditi da profumi e sapori culinari e da uno spirito goliardico e vernacolare, preparano a fuoco lento risposte a tormenti esistenziali”.

Samuele cau

L’autore fiorentino, classe 1967, ha vissuto in Marocco, in Spagna, nell’Estremo Oriente e in sud America e, nel suo romanzo d’esordio, mescola le tradizioni culturali e i ricordi popolari che ha incontrato nei suoi viaggi, mettendo in contatto tra loro popolazioni lontane e diversissime.

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