Si chiude la 30esima edizione del Salone del libro di Torino, tra le più partecipate degli ultimi anni (“165.746 visitatori totali, di cui 140.746 al Lingotto”). E già si pensa al 2018, mentre si è tornati a discutere del futuro dell’Aie e di Tempo di Libri… – Il punto della situazione

Si chiude al Lingotto la 30esima edizione del Salone del libro di Torino che, come abbiamo scritto, è stata tra le più partecipate degli ultimi anni: una risposta “orgogliosa” della capoluogo piemontese, con code agli ingressi, sin dal primo giorno, incontri affollati e sorrisi dagli editori per le vendite (merito anche dei  “buoni da leggere”, del valore di 15 euro, donati dalla Regione Piemonte ai giovani visitatori; qui i dettagli, ndr), senza dimenticare i tanti appuntamenti in giro per la città, feste comprese.

Nella conferenza stampa di chiusura, gli organizzatori comunicano con soddisfazione i dati definitivi, annunciando le date della 31esima edizione, che si terrà dal 10 al 14 maggio 2018 (praticamente certa la riconferma del direttore Nicola Lagioia, il cui lavoro è stato unanimemente lodato). Del resto, a conferma del successo della manifestazione, dopo mesi di polemiche, che hanno coinvolto gli editori e la politica, già alla fine del penultimo giorno sono state raggiunte le presenze complessive dell’edizione 2016 (126mila). Certo, bisognerà capire se nel 2018 Regione Piemonte e Comune di Torino confermeranno il significativo appoggio economico dato all’edizione appena archiviata.

I NUMERI DEL 30ESIMO SALONE

Tornando alla conferenza stampa finale, Massimo Bray, presidente della Fondazione per il Libro, ha prima ammesso: “La scorsa estate pensavamo fosse impossibile, invece questo sogno è diventato realtà”; poi, dopo i ringraziamenti, ha comunicato i dati: “165.746 visitatori totali, di cui 140.746 al Lingotto (alle 16 del lunedì, ndr)”. Stando alle cifre comunicate, nel 32% dei casi, i visitatori arrivano da fuori il Piemonte.

salone di torinoImmagini tratte dai social ufficiali del Salone

IL COMMENTO FINALE DEL DIRETTORE LAGIOIA

Il direttore Lagioia, “felicemente frastornato”, a sua volta ha posto l’attenzione sull’“idea di comunità” che si è vissuta a Torino per cinque giorni e cinque notti, sullo “spirito” che ha accompagnato quest’edizione. E ha aggiunto: “Non è vero che se alzi il livello, in un’ottica di vera inclusione, il pubblico diminuisce, anzi, si trasforma in una comunità, felice di partecipare”. Proseguendo: “Abbiamo dato prova che in Italia succedono cose che possono diventare un modello anche all’estero. Torino si propone per il futuro come laboratorio di pace, convivenza civile e democrazia… (…) Ci aspettiamo che questo modello sia difeso e sostenuto a livello nazionale”. E ha concluso invitando al Salone 2018 i “grandi gruppi che quest’anno non hanno partecipato. Ritroviamoci in uno spirito di amicizia e collaborazione”.

IL FUTURO DELL’AIE E DI TEMPO DI LIBRI

Nel frattempo, come abbiamo raccontato, si è ineluttabilmente riaperto il dibattito su Tempo di Libri: mercoledì, 24 maggio, è in programma a Milano il consiglio generale dell’Associazione Italiana Editori, un incontro importante per il futuro dell’Aie, e non solo. Il mandato di Federico Motta è in scadenza (una riconferma al momento appare lontana) e a fine giugno Riccardo Franco Levi, artefice dell’omonima legge che regola gli sconti in libreria, potrebbe essere nominato nuovo presidente.

Il compito del futuro presidente, in ogni caso, non sarà facile: dovrà riavvicinare gli editori, e occuparsi del futuro di Tempo di Libri, su cui in queste ore in molti stanno dicendo la loro. Tra questi, Piergaetano Marchetti, presidente dell’Associazione BookCity che, intervistato dal Corriere della Sera, ha proposto di dar vita a una grande manifestazione che colleghi Milano con Rho Fiera, da tenere in ottobre-novembre. Un’ipotesi “caldeggiata” anche da Inge Feltrinelli. Certo, passare dalle parole ai fatti non è affatto semplice: le questioni aperte sono diverse, come pure le valutazioni da fare, e andrà ascoltato il parere di Fiera Milano (che con la stessa Aie ha dato vita alla Fabbrica del Libro), del Comune del capoluogo lombardo, come pure quello del Ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. Senza dimenticare il coinvolgimento della filiera del libro, a partire dalle librerie.
Insomma, al momento la sola certezza è che nelle prossime settimane si sentirà ancora tanto parlare di fiere e saloni…

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