La “guerra” dei Saloni è ripresa, con la riunione odierna del Comitato d’Indirizzo della Fondazione per il Libro torinese (che punta a diventare nazionale), alla presenza del probabile futuro presidente, Massimo Bray. Ecco le novità sullo Statuto e le prossime tappe, in programma a settembre, che vedranno protagonista anche il ministro Franceschini… – Il punto della situazione sulla vicenda

La “guerra” dei Saloni è ripresa, con la riunione odierna del Comitato d’Indirizzo della Fondazione per il Libro torinese alla presenza del probabile futuro presidente, Massimo Bray, del sindaco Chiara Appendino e del presidente della Regione Sergio Chiamparino.

Da una parte c’è Torino, sostenuta da un gruppo di editori indipendenti che ha lasciato polemicamente l’Associazione Italiana Editori che, a sua volta, ha deciso di dar vita a una nuova manifestazione. Dall’altra Milano, dove questa nuova rassegna si svolgerà, forse qualche giorno prima della 30esima edizione del Salone torinese, in programma dal 18 al 22 maggio 2017.

I PROBLEMI DELLA FONDAZIONE

La Fondazione piemontese ha sì l’appoggio di alcuni editori e di un gruppo di intellettuali che ha firmato un appello, ma ha soprattutto una serie di problemi da risolvere urgentemente, per poter cominciare a lavorare concretamente alla 30esima edizione del Salone: ad esempio, come ha ricordato l’edizione locale di Repubblica, deve concludere l’iter di una nuova governance; inoltre, c’è un nuovo Statuto da varare, come vedremo tra poco, e deve anche prendere una decisione in merito all’organizzazione del Salone 2017, da affidare alla Fondazione o da lasciare a Gl Events, nonostante i problemi del passato (con tanto di arresti).

IL NUOVO STATUTO

A proposito del nuovo Statuto, sono arrivate una serie di novità a seguito della riunione di oggi: l’esame delle modifiche è stato concluso e, come si legge in un comunicato, “accanto a Città di Torino, Città Metropolitana di Torino e Regione Piemonte entrano quali Soci fondatori il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, il Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca e Banca Intesa Sanpaolo”. Viene inoltre introdotta la nuova categoria dei Soci sostenitori, che potrà raccogliere le adesioni future. È poi cancellato l’Alto Comitato di Coordinamento, che vedeva alternarsi alla guida i vertici di Regione Piemonte e Città di Torino: la Fondazione, si legge sempre nel comunicato, “rafforza così il proprio rilievo nazionale per adempiere nel modo più efficace al mandato attribuito dalla rinnovata compagine societaria e sempre più parte del ‘Sistema Italia'”.

Gli organi statutari della rinnovata Fondazione sono dunque l’Assemblea dei Soci, il Presidente, il Consiglio d’Amministrazione (che sarà composto da 5 a 7 membri più il Presidente), il Collegio dei Revisori dei Conti e il nuovo Comitato d’Indirizzo. Quest’ultimo – finora costituito come soggetto chiamato a scrivere le modifiche allo Statuto – diventa permanente e sarà l’organo consultivo della Fondazione: sarà formato da 15 membri nominati in parte dai Soci e in parte dal Consiglio d’Amministrazione, “scelti tra figure rappresentative delle diverse categorie e realtà operanti nella filiera del libro e della promozione della lettura, e resterà in carica tre anni”.

A INIZIO SETTEMBRE L’APPROVAZIONE

In una riunione convocata per i primi giorni di settembre, “l’Assemblea dei Soci della Fondazione approverà la bozza di Statuto messa a punto nella seduta odierna. Il testo sarà quindi sottoposto a ratifica da parte degli organismi dei singoli Soci (Consiglio e Giunta Comunale e Regionale, uffici dei Ministeri), con un iter che si concluderà entro metà settembre“. Approvato definitivamente il nuovo Statuto e individuato il Direttore Editoriale del Salone 2017, “sarà sciolta definitivamente l’accettazione condizionata del Presidente designato, Massimo Bray”. Appendino e Chiamparino, inoltre, chiederanno a breve un incontro con i ministri Dario Franceschini e Stefania Giannini. Il sindaco ha spiegato: “Desideriamo incontrare i Ministri per illustrare loro il nuovo assetto del Salone Internazionale del Libro e ricevere da loro le indicazioni programmatiche e operative per avviare al più presto questa nuova fase di promozione del libro e della lettura in Italia”.

Certo, va detto che la mission somiglia molto a quella annunciata nelle scorse settimane dal presidente dell’Aie Motta. Tra l’altro, c’è da notare che nel comunicato (su cui ha espresso più di un dubbio sul suo blog Gabriele Ferraris) si dice che l’Assemblea “approverà” la bozza. In realtà, in questi casi solitamente si scrive che “la bozza verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea”…

I NOMI PER LA DIREZIONE

L’evento torinese resta anche è in cerca di un direttore. Come ha riassunto sempre il beninformato blog Gabosutorino, si fanno i nomi di Giulia Cogoli (sarebbe un ritorno, dopo la breve, complicata esperienza di un anno fa, anche se, a dire il vero, si parla di lei anche per la guida della fiera milanese…), Giuseppe Culicchia e Teresa Cremisi.

LA RIUNIONE DEI PICCOLI EDITORI

Tra l’altro, l’8 settembre al Circolo dei lettori di Torino si riuniranno gli editori che hanno detto addio all’Aie, e che stanno dalla parte del Salone piemontese (tra questi, add editore, Edizioni e/o, Iperborea, Minimum fax, Nottetempo, Nutrimenti, SUR e 66thand2nd): nascerà forse una nuova associazione, vista la spaccatura in atto?

FRANCESCHINI PROVA A MEDIARE

Sempre a inizio settembre, per evitare che vadano in scena due manifestazioni inevitabilmente simili a distanza di pochi giorni, il ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini dovrebbe convocare a Roma il presidente dell’Aie Federico Motta, il sindaco di Milano Beppe Sala, il sindaco di Torino Appendino e il presidente della Regione Chiamparino. Difficile, però, convincere l’Aie a rivedere la sua decisione, ormai presa con tanto di votazione del Consiglio Generale. Improbabile anche un cambio di data, visti gli accordi con Fiera Milano, che è disponibile a ospitare la nuova fiera libraria (che non ha ancora un nome, e che non coinvolgerà solo il capoluogo lombardo, ma che sarà itinerante e coinvolgerà anche città del centro-sud) proprio a maggio, quando a Rho-Pero non sono già in programma altre fiere. Entro fine settembre l’Associazione Italiana Editori illustrerà nei dettagli il suo progetto. La guerra, che sta dividendo anche grandi gruppi e piccoli editori, è destinata a proseguire.

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