Silvia Tesio, in libreria con il romanzo “Ama ciò che sei”, su ilLibraio.it riflette sul (dibattuto) tema dell’identità nella società contemporanea: ” Chi è diverso si dimena come un’anguilla fuori dall’acqua, si contorce, fa di tutto per dire la sua e diventa anche più diverso davanti agli occhi ottusi di chi chiede ma non vuole davvero capire…”

La questione dell’identità è un argomento più che mai presente (diciamo pure ai limiti dell’abuso), soprattutto in questo periodo storico dove la crisi sembra essersi espansa a macchia d’olio, superando le barriere dell’economia e della politica, per strabordare in ogni aspetto dell’umana esistenza.

“Essere o non essere?” una volta era la domanda amletica per eccellenza, alternata a quella più cosmica “Che faccio io su questa terra?”, fino ad arrivare a una cruciale questione: “Sono proprio un ragazzo, una ragazza, un carciofo…?”. C’è poco da scherzarci su: quest’ultimo quesito non ha solo una valenza filosofica o religiosa, ma deraglia in uno spazio che esula e di un bel po’ da quello dei salotti bene del primo novecento o anche solo dei nostri teatri, peggio ancora degli studi televisivi.

Quello del doppio è un tema che attraversa tutte le epoche e che trova nella letteratura un canale privilegiato (da Pirandello a Pasolini per citare autori relativamente recenti). L’instabilità della propria identità e, di conseguenza, anche una messa in crisi del proprio ruolo sessuale, non stupisce.  L’elemento di vera novità è dato dal fatto che finalmente si metta in dubbio ad alta voce qualcosa che mai si è osato contestare prima: “Se Dio mi avesse infilato in un corpo sbagliato”?

Chi se ne frega? Manco per sogno: non potete credere quanti transgender cattolici o aspiranti tali ci siano nel mondo. Tanti che nemmeno le larghe braccia di Papa Francesco potrebbero accogliere tutti in una volta. Per inciso: io sono cresciuta in mezzo a loro e vorrei specificare che non è affatto vero che sono tutte passate dalla via della prostituzione, per buona pace di Fabrizio De Andrè, che pure su certe questioni sapeva il fatto suo.

Smantellare le credenze fuorvianti che ci sono state inculcate è difficile. Chi è diverso si dimena come un’anguilla fuori dall’acqua, si contorce, fa di tutto per dire la sua e diventa anche più diverso davanti agli occhi ottusi di chi chiede ma non vuole davvero capire. Non è facile accettare l’altro da noi. Non credo siamo ancora pronti. Non con reale disinvoltura, se non altro. Ma mi piacerebbe che questa cosa la si riconoscesse come un proprio limite e si provasse a lavorarci un po’ su, invece di fingere di aver superato le barriere del piccolo mondo in cui ci sentiamo al sicuro, come molte donne fingono ancora l’orgasmo.

Ama ciò che sei

L’AUTRICE – Silvia Tesio è in libreria per Mondadori con Ama ciò che sei. La protagonista del romanzo, Marta, sta dormendo profondamente nel suo appartamento di Parigi, quando il telefono squilla. È notte fonda: la voce della madre le dice che deve tornare subito a Torino, perché Andrea sta morendo. Poche ore dopo, Marta è di nuovo nella città dove è cresciuta. Corre in ospedale, scivola nella penombra della stanza in cui giace Andrea, solo che lui, ora, è una donna. Marta lo ha sempre saputo, che il più grande desiderio di Andrea era quello di non essere maschio. Ma sono cresciuti insieme, hanno condiviso la sofferenza di famiglie difficili e la voglia di costruire un futuro diverso, e lei non ha potuto fare a meno di provare per lui qualcosa di molto simile all’amore… Quando Andrea morirà, di lì a poche ore, Marta scoprirà che lei e Alice, la figlia che ha partorito appena diciottenne, sono state nominate eredi di tutti i suoi beni. E, proprio tra le pareti della piccola e accogliente casa che ha appena ereditato, capirà che i lunghi anni in cui lei e Andrea hanno vissuto lontani nascondono molti segreti. Segreti semplici eppure impensabili, che come fiumi sotterranei giungono fino a lei e possono finalmente dare senso, pace e nuova linfa all’esistenza…
Silvia Tesio ha lavorato come copywriter pubblicitaria e sceneggiatrice per il teatro e la televisione. Ha pubblicato i romanzi Te lo dico in un orecchio (Sonzogno, 2009) e Piacere, io sono Gauss (Mondadori, 2010).

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