“Amor perduto. L’Inferno di Dante per i contemporanei” di Antonio Socci conferma l’impressionante contemporaneità dei temi e dei personaggi danteschi…

Un capolavoro che, per la sua capacità di comunicare la potenza della fede cristiana e di parlare a ogni generazione, dovrebbe essere lettura indispensabile per noi cittadini spaventati di questo cupo terzo millennio, inghiottiti dal buio interiore della selva oscura in cui tutti, prima o poi, ci troviamo a vagare. Parola di Antonio Socci, che torna in libreria per Piemme con Amor perduto. L’Inferno di Dante per i contemporanei, “traduzione” dell’Inferno – che rivive fedelmente in prosa e con le parole dell’italiano corrente – in cui l’autore mostra l’impressionante contemporaneità dei temi e dei personaggi danteschi.

Amor perduto

Già la condizione iniziale del protagonista non può che stupire. È così moderna, così immediata per noi: l’angoscia, lo smarrimento, la solitudine, il sentirsi “gettati” nel mondo, la paura, la disperazione, il fallimento, il sentirsi braccati. Un’esperienza in cui riconoscersi: perché, secondo Socci, il viaggio di Dante non è semplicemente grandiosa immaginazione, ma visione, testimonianza, esperienza. È un vero e proprio cammino di conversione, e il passo iniziale è costituito precisamente dal guardare in faccia il male.

 

 

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