Escono tre volumi dedicati a “Stoner” e a John Williams: una nuova edizione del romanzo, arricchita delle lettere con il suo editore, una biografia dell’autore e un dossier di saggi della Scuola di Francoforte…

 

Un bel momento per chi ha amato Stoner (Fazi), libro di culto di John E. Williams: arrivano infatti in libreria tre diverse uscite che ruotano intorno a questo romanzo americano che, pubblicato una prima volta nel 1965, non ebbe successo all’inizio, limitandosi a duemila copie vendute, ma è stato poi riscoperto e ripubblicato nel 2003 ed è diventato un bestseller anche in Italia, grazie al passaparola.

john williams stoner

John Edward Williams

L’uomo che scrisse il romanzo perfetto (Fazi) di Charles J. Shields (già biografo di Kurt Vonnegut e Harper Lee) è la biografia di  John E. Williams, l’autore di Stoner. Il protagonista del romanzo, il contadino William Stoner, e l’autore, si somigliano, sono entrambi ragazzi di campagna ma, a parte l’estrazione contadina, il loro percorso è opposto. La vicenda del primo è quella di un ragazzo di campagna del Missouri che diventa professore, si accontenta di una vita senza scossoni e mantiene un atteggiamento di passiva e serena accettazione per tutto ciò che accade. Williams invece è il contrario: anch’egli di estrazione contadina, procede ostinatamente in salita e non demorde. Il romanziere e il suo doppio sono entrambi infelici ma, se Stoner è un tipo accomodante e comprensivo, Williams ha invece un carattere impossibile ed è ossessionato da un unico pensiero: essere preso sul serio come artista. Probabilmente scrivendo Stoner Williams ha voluto esorcizzare la sua paura di morire nell’anonimato, come accade al protagonista del suo capolavoro. Il paradosso che si rivela nella sua vicenda biografica è che, proprio quando la strada si spiana e il suo talento pare trovare pubblico riconoscimento, lui non ha più molto da dare e da dire: ha già speso le sue energie migliori e si richiude in una spirale di autodistruzione, tra alcol, fumo e risentimento nei confronti del mondo letterario e di quello accademico.

uomo che scrisse il romanzo perfetto stoner

La saggezza di Stoner (Fazi), a cura di Barbara Carnevali, raccoglie un dossier di saggi uscito sulla rivista tedesca WestEnd, della Scuola di Francoforte, con il titolo Stoner: ambivalenze di una figura sociale letteraria, con contributi di Axel Honneth, Eva Illouz, Julika Griem, Frieder Vogelmann. Axel Honneth, direttrice dell’Istituto di Ricerche Sociali di Francoforte, introduce le loro riflessioni con queste parole: “Quando, cinquant’anni fa, pubblicò il suo romanzo con il titolo poco vistoso di Stoner John E. Williams non suscitò molta attenzione presso l’opinione pubblica americana. La ragione per cui il romanzo si è affermato solo ai nostri giorni è che, forse, nel frattempo, le condizioni della nostra vita culturale sono notevolmente mutate, e dunque soltanto ora Stoner può sviluppare quella forza di diagnosi epocale che mancava al momento della sua prima pubblicazione per l’assenza di un rapporto evidente con la realtà. Se così fosse, dobbiamo allora chiederci: quali sono i tratti di comportamento sintomatici del nostro tempo che il romanzo riesce a mettere a nudo? O, invece, sono in gioco questioni del tutto diverse? Può essere che l’accoglienza entusiastica del romanzo da parte della critica letteraria rispecchi solo l’immagine nostalgica di una corporazione incapace di affrontare le tendenze e gli sviluppi del presente? A queste domande, suscitate non solo dal romanzo in sé, ma anche dal suo inaspettato successo, il nostro approfondimento offre le risposte più diverse”. Nel complesso, si tratta di un invito affinché la ricerca sociale cominci a “prendere di nuovo sul serio il contenuto di conoscenza delle opere d’arte”.

la saggezza di stoner

Insieme a queste due pubblicazioni Fazi pubblica anche una nuova edizione di Stoner, arricchita con le lettere inedite che l’autore si scambiava con il suo editore. Si scopre così che John E. Williams del suo protagonista diceva: “Penso che sia un vero eroe. Un sacco di persone che hanno letto il romanzo pensano che Stoner abbia avuto una vita terribilmente triste e miserabile. Io penso che abbia avuto un’ottima vita. Di certo, ha avuto una vita migliore della maggior parte della gente. Ha fatto quello che voleva, si appassionava a quello che faceva, ha compreso l’importanza del lavoro che svolgeva. Ha portato la testimonianza di valori importanti”.

Stoner nuova edizione

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