Per la Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre), la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap lancia la campagna “Prendi il mio posto”. L’obiettivo? Attirare l’attenzione in rete sugli ostacoli incontrati dalle persone disabili – I particolari

Giovedì 3 dicembre è in programma la Giornata internazionale delle persone con disabilità. In questa occasione la FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che raggruppa le principali associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, ha lanciato un’iniziativa per sensibilizzare la società verso i problemi e gli ostacoli che le persone disabili affrontano ogni giorno.

Oltre alla raccolta fondi, quest’anno la FISH ha deciso di proporre un progetto più ambizioso e social: Prendi il mio posto. Andando sul sito www.inmyplace.it è possibile trovare tante storie quotidiane di persone con disabilità e si può condividere su Facebook o Twitter quella che più colpisce, contribuendo a far circolare la storia e abbattere il muro di diffidenza e ignoranza che spesso isola le persone disabili.

Su ilLibraio.it abbiamo deciso di presentarvi alcune di queste storie: Saverio che vorrebbe andare a un concerto, Stefano che vorrebbe andare a teatro, Francesco che vorrebbe lavorare. Ogni storia merita di essere letta e condivisa.

SAVERIO, 23 ANNI, SEVESO

Sono distrofico e mi piace la musica. Tanto. Non mi interessa entrare gratis ai concerti e nemmeno avere il posto riservato nell’area recintata per gli handicappati. Vorrei poter stare in mezzo agli altri, anche in ultima fila, sentirmi un fan come chiunque altro e cantare a squarciagola.

STEFANO, 20 ANNI, CALVELLO

Sono Stefano, sono disabile. Ogni giorno combatto con le barriere che anche a me creano discriminazione e isolamento. Non mi è possibile entrare in teatro che deve essere un’esperienza bella. Ma non è per tutti. In ogni città incontro difficoltà a trovare persino un bagno per disabili.

GIULIA, 16 ANNI, GENOVA

Ho una atrofia spinale e per spostarmi devo usare una carrozzina elettrica. Di recente l’ho cambiata. Lo so che può far sorridere, ma avrei voluto scegliere il colore del telaio e del rivestimento. Avrei voluto un poco di colore e invece è grigia come la disabilità che altri mi cuciono addosso.

CHRISTIAN, 36 ANNI, GENOVA

Sono una persona ottimista, ma sono cieco. Voglio stare fra la gente, voglio passeggiare per la mia città. Sono diventato bravo a muovermi da solo con un bastone e con il mio senso dell’orientamento. Ma quando tu mi parcheggi il motorino in mezzo al marciapiede mi rubi il mio ottimismo.

FRANCESCO, 35 ANNI, VERONA

A 22 anni sono caduto in moto. Lesione spinale alta. Significa che non uso le gambe e che anche le braccia fanno fatica a muoversi. Ma PC e software per me non hanno segreti e sono in grado di dimostrarlo dove e con chi volete. Perché mi si rifiuta un lavoro degno della mia preparazione? Io programmo con la testa, non con i piedi.

Molte altre storie le potete trovare sul sito… o intorno a voi.

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