Un professore di matematica e biologia con il pallino dell’ecologia… Su IlLibraio.it un ricordo di Talus Taylor, disegnatore e co-autore dei dei Barbapapà, che girava sempre con uno dei suoi personaggi a far capolino dal taschino della giacca…

A darne notizia ufficiale è stato ieri il Le Figaro, anche se in casa editrice, purtroppo, lo avevamo saputo già da qualche settimana. Subito giornali o siti web di informazione non hanno resistito e hanno titolato: “E’ morto il papà dei Barbapapà”.

Nessuno ha parlato di disegnatore o autore, o più precisamente co-autore. Tutti solo di “papà” e in tanti, ne sono sicuro, leggendo gli articoli si saranno sorpresi nello scoprire che Barbamamma, Barbabarba e Barbabella, non erano stati realizzati da un team di creativi di una qualche società americana, ma li aveva inventati un professore di matematica e biologia di San Francisco con il pallino dell’ecologia solo per far colpo su una bella ragazza parigina, Annette Tison, poi diventata sua compagna di vita e di lavoro.

Ricordo ancora la faccina sorpresa e meravigliata delle mie bimbe quando di ritorno dalla fiera di Bologna portai in dono due pupazzetti che Talus Taylor mi aveva regalato:

“Questi me li ha dati il papà dei Barbapapà”.

“Il papà dei Barbapapà? Ma perché esiste per davvero?”

Mi guardavano come stessi parlando di un entità magica e astratta, una specie di Babbo Natale. E in effetti, ripensandoci, non avevano tutti i torti dato che, a Babbo Natale, Talus Taylor, somigliava per davvero.

Tanto per cominciare aveva un viso e due occhi buoni e rassicuranti; poi la barba lunga e bianca, i vestiti larghi, l’andatura dinoccolata, un berretto strano sempre in testa e poi, soprattutto, quel dono unico di rendere felici milioni e milioni di bambini da oriente a occidente.

Con Talus Taylor ci incontravamo alla fiera di Bologna, l’ultima volta due anni fa. Difficile organizzare in anticipo; decideva di venire all’ultimo momento, chissà da quale continente, e ci sorprendeva arrivando senza preavviso e scombussolando i nostri piani. Lo incrociavi poi mentre curiosava tra gli stand della fiera, sempre con uno dei suoi personaggi che faceva capolino dal taschino della giacca, come una specie di distintivo. Così vogliamo ricordarlo, mentre porta ancora a spasso per il mondo i suoi Barbapapà.

*L’autore è Amministratore delegato di Salani e Nord-Sud Edizioni

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