Garden Library, a Tel Aviv, è una biblioteca-centro culturale unica al mondo. In un quartiere difficile della città israeliana, grazie a decine di volontari, aiuta l’integrazione dei rifugiati di tutte le età: “La cultura e l’istruzione sono diritti umani fondamentali e possono contribuire ad avvicinare culture diverse”

I libri hanno la forza di mettere in contatto culture apparentemente lontane.

Accade in Israele, in cui le tensioni non mancano. E precisamente nella Garden Library di Tel Aviv, una biblioteca-centro culturale unica al mondo, che nell’attuale difficile contesto globale deve rappresentare un esempio positivo da replicare in altre città.

Siamo nel parco Levinsky, e in questo luogo speciale non solo sono a disposizione libri per lettori di tutte le età, ma si organizzano anche momenti di condivisione, e progetti destinati a rifugiati e richiedenti asilo.

Garden Library tel aviv

immagine tratta da www.visibleproject.org

Un centinaio i volontari, mentre i volumi a disposizione, in 16 lingue, sono circa 3.500. Questa biblioteca a cielo aperto, fondata nel 2009 da Arteam in collaborazione con Mesila, si basa su una convinzione: la cultura e l’istruzione sono diritti umani fondamentali e possono contribuire ad avvicinare culture diverse.

Garden Library ha sede nella zona Sud della città, nel quartiere Neveh Sha’anan, un’area particolarmente a rischio. In questa zona non mancano i profughi africani e i richiedenti asilo, nonostante la politica molto dura del governo israeliano.

Garden Library

Molte informazioni sul progetto sono disponibili sul sito Thegardenlibrary.org. È anche possibile fare donazioni.


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