Teresa Buongiorno, classe ’30, tra le autrici per ragazzi più amate, torna in libreria con un romanzo di formazione autobiografico, “Vacanze pericolose. Per la prima volta all’estero da sole!”, e per l’occasione si racconta a tutto campo con ilLibraio.it. Parla anche degli anni in Rai (quando chiamò a lavorare con lei Rodari e Luzzati), dei suoi autori preferiti e di promozione della lettura tra i più piccoli: “Se gli insegnanti per primi non sono appassionati lettori, qualsiasi sforzo sarà inutile…”

Di lei Bianca Pitzorno ha detto: “Ha un grande dono: quello di raccontare la Storia in modo appassionante, come il più fantastico dei romanzi”. Teresa Buongiorno, classe 1930, una delle autrici italiane per ragazzi più conosciute e amate, torna in libreria con un nuovo libro: Vacanze pericolose. Per la prima volta all’estero da sole! (Salani), la storia di tre ragazze italiane in vacanza in Francia nel secondo dopoguerra.

L’autrice romana, che è stata anche sceneggiatrice e autrice della tv per ragazzi, racconta di Anna, appena maggiorenne e ancora ingenua negli anni ’50, che si ritrova a passare le vacanze in Costa Azzurra per imparare il francese, per la prima volta all’estero da sola, senza la famiglia, con amiche della sua età. Certo, i genitori non possono prevedere che le tre fanciulle passeranno quei tre mesi nella più totale libertà, senza coprifuoco o guardiani, spesso e volentieri finendo nei guai.

In questo romanzo di formazione, Buongiorno, già autrice di numerosi libri, tra cui Olympos, diario di una dea adolescenteIl ragazzo che fu Carlo magno (entrambi Salani), si cala nei panni di una ragazza di ieri, per una narrazione in prima persona che rappresenta l’adolescenza come era e come è tutt’ora, finendo col dimostrare che sebbene il tempo passi certe cose non cambiano. ilLibraio.it l’ha intervistata.

Il suo nuovo libro si ambienta nella storia recente, rispetto a molti dei suoi testi precedenti. Da dove ha tratto l’ispirazione?
“Quando vado nelle scuole i ragazzi mi fanno domande sulla mia esperienza diretta… E scopriamo sempre che era molto simile alla loro, nonostante tanti anni di differenza. Oggi si va all’estero più di quanto si facesse ai miei tempi e loro sembrano più maturi di quanto eravamo noi, alla loro età, ma c’è la stessa voglia di scoprire un mondo diverso, in cui trovare il proprio spazio”.

Il personaggio di Anna a chi è ispirato?
“Anna sono io… e tutto quello che racconto mi è capitato davvero: sono andata all’estero con due amiche e abbiamo sperimentato una libertà sconosciuta, corso i nostri rischi, ci siamo talvolta cacciate nei guai… Ho cambiato i nomi, naturalmente, e qualche particolare, per motivi di privacy…”.

Quando ha maturato la scelta di dedicarsi alla letteratura per ragazzi?
“È stato un caso, come quella di scrivere romanzi…”.

Ci racconti.
“Sono giornalista di professione, per anni ho avuto la pagina dei libri su un rotocalco nazionale. Intervistavo Calvino, Moravia e Pasolini, non avrei mai osato misurarmi con loro”.

teresa buongiorno

E poi?
“Poi il rotocalco fallì, io approdai in Rai, e mi fu proposto di avere un programma mio… Era il 1969. La Rai aveva preso fino ad allora i suoi programmi per bambini dalla BBC, ma c’era la necessità di farne nuovi, ispirati al rinnovamento pedagogico portato ’68”.

Come mai chiamarono lei?
“Pensarono a me perché in precedenza, dopo la laurea in storia medievale, ero stata nei servizi sociali, tra l’altro al Tribunale dei Minorenni. Davo garanzia di sicurezza…”.

Dunque accettò.
“Sì, ma soltanto a patto di poter scegliere i collaboratori. Chiesi di avere Rodari per i testi e Luzzati per le scene. Non erano ancora famosi, ma la mia scelta venne apprezzata…  Più tardi, quando ero già al RadioCorriere Tv, e intervistavo attori e registi, mi mandarono a Milano, dove il direttore era Raffaele Crovi, già braccio destro di Vittorini, il talent scout di Einaudi, per i nuovi narratori italiani… Fu Crovi che mi chiese di scrivere storie per ragazzi, e io accetto sempre le sfide… “.

Quali sono gli autori contemporanei per ragazzi, italiani e non, che preferisce leggere?
“Bruno Tognolini, Pierdomenico Baccalario, Giuseppe Festa, Tommaso Percivale… Sara Boero, che da un po’ non pubblica più… E Geronimo Stilton! Tra gli stranieri soprattutto Aidan Chambers, e poi Margareth Mahy, oltre alla Rowling. E tra quelli per adulti Nevo, Amos Oz, e tra i nostri Erri De Luca. Poi mi è piaciuta la Ferrante”.

Vista la sua esperienza, qual è il modo più efficacie per stimolare i bambini e i ragazzi alla lettura?
“Leggere noi stessi. Il piacere della lettura è contagioso.. Se gli insegnanti per primi non sono appassionati lettori, qualsiasi sforzo sarà inutile…”.

E lei, che lettrice era da ragazzina?
“I miei leggevano romanzi, mia madre aveva l’abbonamento alla ‘medusa’ di Mondadori, ma era mio padre a scegliere i libri per noi. Anche i pediatri ti suggerivano le novità da non perdere…”.

E la scuola di allora?
“La scuola della riforma Gentile teneva i romanzi in gran conto. In seconda elementare ho iniziato a divorare la ‘biblioteca dei miei ragazzi’ Salani e alle medie tutto Salgari, una vera passione… Ma già quando non sapevo ancora leggere la tata ci leggeva ogni sera qualche capitolo di un romanzo, a puntate…”.

Ad esempio?
Piccolo alpino di Salvator Gotta, non le fiabe, che mi mettevano paura con quei genitori cattivi che abbandonavano i bambini! Ricordo che andavo a scuola dalle suore, avevano un cappellano giovane, che aveva fatto la Resistenza… e a ogni confessione ti dava per penitenza un romanzo da leggere: La vita semplice di Ernst Wiechert, Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke… Non c’era la tv, ma c’era il cinema, e i miei erano patiti di cinema. Siamo cresciuti a pane e fantasia!”.

Nota: l’immagine dell’autrice è tratta da https://mediaalloscoperto.files.wordpress.com/

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