“Avere un bambino nella fascia d’eta 2-4 è difficile, si sa…”. Torna l’autoironia dell’autrice di “Le mamme ribelli non hanno paura” e “Mamme coraggiose per figli ribelli”, che svela sei suggerimenti…

Avere un bambino nella fascia d’eta 2-4 è difficile, si sa. È l’età delle opposizioni, dell’affermazione di sé e spesso si finisce incastrati in vortici di isterismo e frustrazione.

Di positivo c’è che è anche l’età in cui i bambini iniziano a comprendere spiegazioni e discorsi più elaborati (ne ascoltano uno su dieci, ma vabbè…) e ci si può destreggiare per arginare e aggirare alcune situazioni.

Quindi ora la taglio corto perché inizio a sembrare Aranzulla e vi racconto alcuni dei trucchetti che funzionano benissimo a casa mia:

– Soffiare il naso

Ho già ampiamente parlato delle regolari malattie che si presentano a casa nostra da settembre ad aprile, non serve che mi dilunghi ulteriormente. Uno dei grandi problemi era, appunto, soffiare il naso. Ho risolto dicendole “soffia come se ti dovesse uscire il cervello dal naso”. Funziona alla grande.

– Siri

La sera, quando è ora di lavarsi e prepararsi per la notte, qui è tutto un “ancora cinque minuti”. Ho risolto con la mia fidata amica Siri. Dico a mia figlia che Siri vuole fare una sfida, poi chiedo a Siri di impostare il timer su dieci minuti e corriamo a prepararci. Funziona nove volte su dieci.

– I broccoli

Li detesto anch’io, ammetto, ma credo che i broccoli siano consapevoli di essere un errore della natura, quindi non la prendono troppo sul personale. Mia figlia li mangia con poco entusiasmo, così inganno il suo palato (e anche il mio) con un cucchiaio di pesto. Funziona con tutto ciò che è verde. Grazie pesto per essere tanto verde quanto buono.

– Jack e Tina

Questo è un trucco consolidato consigliatomi da una carissima amica, ma che funziona soltanto nella fascia d’età che va da uno a tre anni. Quando parte una compilation di capricci/pianti isterici/crisi varie, non bisogna far altro che inginocchiarsi davanti al bambino e iniziare a cantare la canzoncina di Jack e Tina. È talmente assurda che il bambino smetterà di piangere incredulo, oppure andrà a piangere altrove infastidito.

– EMERGENZA!

Questa è, probabilmente, la più infima, ma anche la più efficace. Quando voglio che mia figlia faccia qualcosa e sono ben consapevole che non ha nessuna intenzione di farla, tiro in ballo gli ostaggi. Nascondo il suo Orsino e poi corro da lei urlando “emergenza! I pirati hanno rapito il tuo orso e dicono che lo daranno in pasto agli squali se non ritiriamo subito i giochi! Forza, pronti all’azione, salviamo la situazione!”

Questo metodo è applicabile in diversi ambiti, io lo utilizzo anche per farmi portare la carta igienica quando è finita.

– The floor is lava

Vecchissima ma sempre valida. Quando mia figlia non ha più voglia di camminare e vuole essere presa in braccio le propongo di fare il gioco delle piastrelle. In pratica non si devono calpestare le fughe tra una mattonella e l’altra perché sono lava.

Spoiler alert: non consigliabile sul pavé.

L’AUTRICE – Giada Sundas è una giovane madre molto seguita in rete. Sui social racconta la sua esperienza di “madre imperfetta ma imperterrita” con freschezza e ironia. Il suo romanzo d’esordio, edito da Garzanti nel 2017, si intitola Le mamme ribelli non hanno paura, e racconta la storia di Giada dal giorno in cui la piccola vita di Mya, sua figlia, ha cominciato a crescere dentro di lei. Nel 2018 è uscito il suo secondo, atteso libro, Mamme coraggiose per figli ribelli, in cui l’autrice torna a parlare del mestiere più difficile del mondo: fare la madre. Con la sua inconfondibile vena ironica…

Qui tutti gli articoli di Giada Sundas per ilLibraio.it.

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