Nel suo nuovo film, “Tutti lo sanno”, Asghar Farhadi, regista iraniano classe ’72, celebre per pellicole come “Una separazione” e “Il passato”, racconta la storia di un uomo condannato a provare un sentimento da cui è impossibile liberarsi – L’approfondimento

I sentimenti non espressi non si dimenticano”. È la frase culto di uno dei film più celebri di Andrej Tarkovskij, Nostalghia, del 1983. Quello che non si dice rimane in sospeso, come un peccato da scontare, un passato con cui, prima o poi, è necessario fare i conti.

Così Paco (Javier Bardem), un uomo che vive in un piccolo paesino della Spagna, incontra dopo tanti anni il suo grande amore del passato, Laura (Penélope Cruz), tornata dall’Argentina in occasione di un matrimonio di famiglia. Insieme a lei ci sono i suoi due figli, il più piccolino e la ragazza adolescente, Irene (Carla Campra), mentre suo marito Alejandro (Ricardo Darín) è rimasto indietro per motivi di lavoro.

Nonostante sia sposato e conduca una vita di cui è felice, lavorando in una vigna acquistata proprio dalla famiglia di Laura, nel profondo Paco è ancora innamorato della donna e per lei sarebbe pronto a fare qualsiasi cosa. Lo sanno tutti, in paese.

E infatti, quando durante la festa del matrimonio Irene viene improvvisamente rapita, Paco cerca in tutti i modi di aiutare la madre a ritrovare la figlia. Per lui riuscire a salvarla diventa la priorità assoluta: sospende la sua vita, non dorme la notte, trascura la moglie e trascorre ogni momento insieme a Laura, in attesa degli ordini dei sequestratori che, per liberare la ragazza, chiedono un riscatto di trecentomila euro.

Nel suo nuovo film, Tutti lo sanno, scelto come pellicola di apertura del 71esimo Festival di CannesAsghar Farhadi racconta la storia di un uomo condannato a provare un sentimento da cui è impossibile liberarsi, se non pagando un prezzo altissimo. Infatti, sebbene il trainante della narrazione sia scoprire chi abbia rapito Irene (il film può essere considerato a tutti gli effetti un thriller), è il personaggio di Paco a concentrare in sé tutto il dramma, addirittura più della madre Laura. Paradossalmente è lui, e non Irene, a essere sotto sequestro, ed è sempre lui che deve essere liberato. Non è un caso che sia proprio Paco l’unico a non sapere quel segreto che invece sembrano conoscere tutti.

Paco rappresenta quello che ormai potrebbe essere considerato il “tipico” personaggio dei film di Farhadi: un uomo che soccombe di fronte a eventi e sentimenti che non può governare. Ma Tutti lo sanno, a differenza delle precedenti prove del regista, è ambientato in Spagna, un contesto che non appartiene a Farhadi, nato in Iran, nel 1972.  Parte della forza dei suoi film, infatti, consisteva proprio nel raccontare storie immerse nella cultura iraniana, che riuscivano a diventare strumenti di critica sociale senza apparire mai moraleggianti o pesanti, ma affidandosi a una sceneggiatura e a una regia impeccabili. About Elly, Una separazione Il cliente sono molto di più di ottimi prodotti cinematografici: sono ritratti di una cultura locale in grado di raccontare un’umanità universale. Anche Il passato, pur essendo ambientato a Parigi, ha le stesse caratteristiche dei film prima citati, perché il protagonista, Ahmad, è di origini iraniane. E in particolare è proprio con quest’ultimo che Tutti lo sanno sembra condividere il tema di fondo: la convinzione che nella vita sia impossibile riuscire a disfarsi di alcuni sentimenti e superare il passato.

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